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Jenne e Montegalda, si rafforza l’amicizia: incontro a Roma di Nardin con Pacchiarotti e Lauri

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JENNE   – Si è svolto ieri sera a Roma un proficuo incontro-confronto al quale hanno presenziato il sindaco di Montegalda e presidente della Provincia di Vicenza Andrea NARDIN, con il sindaco di Jenne Giorgio PACCHIAROTTI ed il vice sindaco del medesimo comune Cristiano LAURI.

L’occasione romana è stata propizia per rafforzare ulteriormente il legame tra le due realtà: quella jennese con Montegalda e per il comune denominatore del grande Antonio Fogazzaro. Di recente, come noto infatti il comune di Montegalda ha ricevuto la delegazione di Jenne in una due giorni vissuta con grande entusiasmo e nel quale è stato sottoscritto lo scorso 25 Aprile, l’atto di gemellaggio. In settembre  è prevista la visita a Jenne del sindaco Nardin e delegazione dappresso.

“Il gradito incontro con il collega sindaco Nardin – ha affermato il sindaco Pacchiarotti – con caratterizzazione conviviale, è stato un ulteriore tassello rafforzativo nel legame tra le due realtà, distanti a livello chilometrico ma ormai molto vicine nella condivisione di iniziative culturali e programmatiche come il concorso fotografico tuttora in atto. Saremo pertanto particolarmente lieti di accogliere  nella visita di settembre, il nostro comune gemellato con gli onori che merita”.

“Siamo certi – ha affermato invece il vice sindaco Cristiano Lauri – che queste iniziative portino un accrescimento reciproco tra realtà legate da storia, cultura letteraria e per l’appunto sulle orme del grande Fogazzaro. E’ stata per noi una emozione visitare i luoghi in cui visse lo scrittore letterato”.

Ad maiora!

Jenne e Montegalda, al via il gemellaggio sulle orme di Antonio Fogazzaro

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JENNE – Appuntamento in grande stile per il prossimo 25 Aprile 2023 quando la delegazione del comune di Jenne composta dal sindaco Giorgio Pacchiarotti, dal vicesindaco Cristiano Lauri, dal presidente della Pro-Loco Giovanni Proietti si recherà a Montegalda in provincia di Vicenza per formalizzare con ufficialità un gemellaggio tra le due realtà profondamente unite sulle orme del grande scrittore vicentino Antonio Fogazzaro.

Sarà il Sindaco di Montegalda Andrea Nardin ad accoglierli presso la sede Municipale alle ore 11.oo  e che già nello scorso novembre era stato ricevuto a Jenne per un primo incontro organizzativo. Dopo la cerimonia  è prevista una visita guidata nel territorio in cui visse Fogazzaro ed in particolare al Museo Civico ad egli dedicato, luogo in cui  trasse ispirazione per molte sue opere. E fu proprio nella residenza di Montegalda (per l’appunto Villa Fogazzaro-Colbanchini), che lo stesso scrittore ebbe ad ambientare parte del suo noto romando Piccolo Mondo Moderno. Attualmente una parte di questa splendida Villa è adibita a sede del Museo veneto delle Campane, una tra le più ricche e storiche collezioni italiane.

Il 25 Aprile inoltre a Montegalda si svolge la tradizionale Fiera di San Marco con la festa del “Bocolo” (bocciolo di rosa) organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il comune e sarà occasione per la delegazione jennese anche per apprezzarne la molteplicità di contenuti.

Ad Agosto 2023 poi  la delegazione Montegaldese  ricambierà la visita ufficiale e questa volta sarà Jenne ad accoglierli in grande stile. Il gemellaggio sarà occasione per tracciare un legame di approfodimento culturale, di amicizia e di confronto tra due realtà distanti geograficamente ma molto vicine e legate da questo filo conduttore di grande rilievo quale Antonio Fogazzaro. Lo stesso scrittore infatti ebbe ad ambientare la storia del suo romanzo “Il Santo” proprio nel borgo di Jenne e poi anche Subiaco, e con importanti riferimenti celebrativi sull’Alta Valle Aniene, ritenuta rigogliosa ed immersa nel silenzio. Il libro fu pubblicato nel 1905 e racconta l’ascesi mistica di tale Piero Maironi, che, dopo una vita dissoluta, fugge dal mondo per diventare monaco benedettino e pregare, lavorare, meditare, espiando le sue colpe nella pace e nell’isolamento del convento; screditato e osteggiato dalle autorità ecclesiastiche per le sue idee di rinnovamento, sarà costretto a lasciare il suo rifugio, morendo a Roma. Il romanzo fu messo all’Indice dei libri proibiti dalla reazione antimodernista di Papa Pio X.

Fogazzaro per scrivere il Santo ebbe a visitare i luoghi, e volle raggiungere a piedi il borgo di Jenne transitando per Subiaco, e proprio per cogliere l’essenza di quella selvaggia valle dell’Aniene.

 

17 Marzo, è giornata dell’unità nazionale e del tricolore

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JENNE – Oggi  17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Una grande festa in occasione della ricorrenza del giorno di 152 anni fa in cui è stato proclamato il Regno d’Italia. Il 17 marzo 1861, approdo di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale e allo stesso tempo inizio della nostra Storia comune. La ricorrenza è stata istituita come festività civile, il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica. Per le scuole di ogni ordine e grado – a partire dall’anno scolastico in corso – sono previsti dall’art. 1, percorsi didattici, momenti di riflessione, iniziative e incontri celebrativi. Iniziative che hanno il fine di far conoscere gli eventi e il significato del Risorgimento, nonché di meditare sulle vicende che hanno condotto all’Unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce della storia europea. Il comma 2 prevede l’insegnamento dell’Inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali.

La scuola infatti è più di ogni altra istituzione il luogo deputato al consolidamento di radici e principi comuni per la formazione e l’evoluzione dell’unità nazionale. Nell’ambito del proprio ruolo, il Ministro Francesco Profumo ha invitato tutte le istituzioni scolastiche ad organizzare giornate di studio, dibattiti e convegni scientifici. Ma anche occasioni ricreative, aperte alla partecipazione delle famiglie e con l’ambizione di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Tutto questo nel pieno rispetto dell’autonomia didattica e in collaborazione con Enti locali, Associazioni territoriali e Consulte provinciali degli studenti.

“La giornata odierna – spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti – ci pone di fronte importanti riflessioni sulla valenza dell’unità, sul senso profondo che le istituzioni rivestono all’interno del paese Italia, e nell’orgoglio di sentirsi italiani e riconoscersi nel tricolore”.

Decreto Milleproroghe: le disposizioni in materia di lavoro

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Roma – Il Ministero del Lavoro, con una nota, ricorda l’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 24 febbraio 2023, n. 14, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l’esercizio di deleghe legislative“, il c.d. Decreto Milleproroghe.

Ecco alcune delle principali novità in materia di lavoro:

  • i termini per l’adozione delle disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi attuativi della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione, sono prorogati di due mesi, decorrenti dalla data di rispettiva scadenza, limitatamente ai decreti legislativi per i quali i medesimi termini non sono scaduti alla data di entrata in vigore della legge di conversione. Inoltre, l’entrata in vigore delle previsioni di cui al Decreto Legislativo n. 23/2021 di riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo è prorogata al 1° luglio 2023;
  • prorogata al 30 giugno 2025 la possibilità che la durata complessiva del contratto di somministrazione con lo stesso lavoratore superi i ventiquattro mesi, ferma la condizione che l’agenzia di lavoro abbia comunicato all’utilizzatore l’esistenza del rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore;
  • prorogata al 30 giugno 2023 la possibilità per i c.d. lavoratori fragili di svolgere la prestazione in smart working, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento;
  • prorogato al 30 giugno 2023 il diritto per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, di svolgere la prestazione di lavoro in smart working anche in assenza degli accordi individuali, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge n. 81/2017, e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione;
  • prorogata a tutto il 2023 l’operatività del Fondo Nuove Competenze;
  • prorogata al 31 dicembre 2023 la possibilità per gli Enti del Terzo Settore di adeguarsi alle norme inderogabili della disciplina di riforma del Codice del Terzo Settore;
  • prorogata fino al 2026 l’estensione a sette anni della possibilità di concordare piani di esodo anticipato a carico dell’azienda di lavoratori distanti sette anni dall’età pensionabile (c.d. isopensione).

Elezioni per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio, le istruzioni di voto

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JENNE – Per il rinnovo degli organi istituzionali di governo del Consiglio regionale del Lazio, gli elettori saranno chiamati alle urne  domenica 12 febbraio, dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 13 febbraio 2023, dalle ore 7 alle ore 15. La legge elettorale in vigore per le elezioni regionali nel Lazio è stata modificata nel gennaio 2017: sono stati diminuiti a 50 il numero dei consiglieri, con l’inserimento poi della parità di genere e del divieto al terzo mandato.

Di seguito al link le istruzioni di voto:

Il Bonus barriere architettoniche prorogato per tre anni

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Maxi proroga per la detrazione del 75% sugli interventi diretti a rimuovere limiti e ostacoli agli spostamenti o alla fruizione di servizi, specialmente da parte delle persone con disabilità

Roma 18 gen 2023 – Confermata fino al 31 dicembre 2025 l’agevolazione finalizzata al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti, che altrimenti sarebbe spirata lo scorso 31 dicembre (la precedente legge di bilancio ne aveva sancito l’applicazione alle sole spese del 2022). È stato inoltre precisato che, per le deliberazioni condominiali relative a tali lavori, è sufficiente la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio (articolo 1, comma 365, legge 197/2022).

Per cosa, a chi e in che misura
La misura di favore, originariamente circoscritta alle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 e ora estesa a quelle sostenute fino al 31 dicembre 2025, è stata introdotta dalla legge di bilancio 2022 (articolo 1, comma 42, legge 234/2021), tramite inserimento nel “decreto Rilancio” (Dl 34/2020) di un nuovo articolo 119-ter.

Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda sui redditi, fino a concorrenza del suo ammontare (se non c’è capienza, la parte eccedente non è rimborsabile), pari al 75% delle spese sostenute per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti; dunque, non spetta per gli interventi effettuati durante la fase di costruzione dell’immobile né per gli interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione, compresi quelli con la stessa volumetria dell’edificio preesistente inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione edilizia” (circolare 23/2022, paragrafo 3.5).
Sono invece ugualmente agevolabili gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, lo smaltimento e la bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Per accedere al beneficio fiscale, gli interventi devono rispettare i requisiti individuati dal decreto ministeriale 236/1989 in materia di prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Sono ammessi al bonus barriere le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa, siano essi persone fisiche, enti, società di persone o società di capitali. Non può fruirne chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva, venendo a mancare, in tali circostanze, un’imposta lorda sulla quale poter operare la detrazione.
Questa deve essere ripartita tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo e va calcolata su un ammontare complessivo di spese non superiore a:

  • 50mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, in caso di edifici con numero di unità immobiliari da due a otto
  • 30mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, in caso di edifici con più di otto unità immobiliari.

Ciò – ha spiegato l’Agenzia delle entrate nella circolare 23/2022, già citata – significa che, ad esempio, per un edificio composto da quindici unità immobiliari, il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione è 530mila euro, importo dato dalla somma di 320mila (40mila x 8) e 210mila (30mila x 7). Tale ammontare rappresenta il tetto di spesa agevolabile riferito all’intero edificio; pertanto, se l’intervento riguarda un edificio in condominio, ciascun condomino può calcolare la detrazione in funzione della spesa a lui imputata in base ai millesimi di proprietà (o all’eventuale diverso criterio applicabile) ed effettivamente rimborsata, anche in misura superiore all’importo commisurato alla singola unità immobiliare che possiede.

Proprio a proposito di lavori condominiali, è stato ora specificato che, per le deliberazioni in sede di assemblea condominiale relative agli interventi di rimozione di barriere architettoniche, è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio.
Rispetto alle regole ordinarie che, per il quorum deliberativo, richiedono un numero di voti rappresentativo di almeno la metà del valore dell’edificio, si tratta di una facilitazione, che favorisce l’approvazione dei lavori; la stessa maggioranza semplificata – ricordiamo – già si applica agli incentivi per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, ossia agli interventi agevolati con il “superbonus” (articolo 119, Dl 34/2020).

Opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito
I contribuenti che acquisiscono il diritto al “bonus barriere”, anziché avvalersene direttamente nella dichiarazione dei redditi, possono optare, come prevede lo stesso “decreto Rilancio” (articolo 121, Dl 34/2020):

  • o per lo sconto in fattura anticipato dal fornitore dei beni o servizi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione o cedibile a ulteriori soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari
  • o per la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Sono possibili tre ulteriori cessioni (limite così elevato, rispetto alle precedenti due, dal “decreto Aiuti quater”, convertito in legge la settimana scorsa e prossimo alla pubblicazione in Gazzetta – articolo 9, comma 4-bis, Dl 176/2022) se effettuate a favore di soggetti “vigilati”, cioè iscritti al rispettivo albo (banche, intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario), ovvero di imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia. Alle banche e alle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo è sempre consentita la cessione a soggetti diversi dai consumatori o utenti (cioè dalle persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale) che hanno stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la capogruppo, in pratica, quindi, a tutti i loro correntisti che sono società, professionisti e partite Iva, senza facoltà di successiva cessione.
Sono comunque applicabili i controlli preventivi e le misure anti frodi (articolo 122-bis, comma 4, Dl 34/2020), secondo cui i soggetti che intervengono nelle cessioni non devono procedere con l’acquisizione del credito se ricorrono i presupposti che fanno scattare gli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette e di astensione (articoli 35 e 42, Dlgs 231/2007). Sono nulli i contratti di cessione conclusi senza rispettare queste regole.
In caso di esercizio dell’opzione, il contribuente deve richiedere a un professionista abilitato o al responsabile di un Caf il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione e far asseverare da un tecnico abilitato la congruità delle spese sostenute, tranne quando si tratta di opere classificate come attività di edilizia libera e di interventi di importo complessivo non superiore a 10mila euro.

Mattarella, il discorso agli italiani: “Abbiamo reagito, guardiamo al futuro”

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ROMA – “La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022. Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate. L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva. Dunque ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro“. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno per gli auguri agli italiani, il primo del secondo mandato al Quirinale.

DISCORSO DI 17 MINUTI, MESSAGGIO DI FIDUCIA AI CITTADINI

Un discorso di quasi 17 minuti con il quale il presidente della Repubblica ha parlato direttamente ai cittadini italiani. Le parole del capo dello Stato, per i tradizionali auguri di fine anno, sono state centrate su un messaggio di “fiducia”, uno sprone “a guardare al futuro”, nonostante le difficoltà sociali ed economiche causate dagli ultimi tre anni di pandemia e dalla guerra in Ucraina. Location inedita quest’anno nell’ala neoclassica della Palazzina del Quirinale dove Mattarella ha parlato dalla ‘Sala della musica’, in piedi come nei due anni precedenti. I temi trattati sono stati la guerra in Ucraina, il lavoro, l’attenzione alle giovani generazioni, le opportunità e le sfide date dalle nuove tecnologie e dalla transizione digitale. Parole chiave: solidarietà, visione, futuro, giovani, responsabilità, spirito di comunità. Alle spalle del presidente una finestra sulla splendida cornice notturna della città di Roma, un albero di Natale con luci e addobbi color oro e le bandiere dell’Italia, dell’Unione europea e del Quirinale. Al suo fianco una tradizionale rossa stella di Natale.

“2022 ANNO COMPLESSO, DENSO DI EVENTI PER L’ITALIA”

“Un anno addietro – ha detto il presidente – rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo. L’elezione del Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inatteso, mi impegna per un secondo mandato. Lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni politiche, tenutesi, per la prima volta, in autunno”.

MELONI PRIMA DONNA PREMIER, NOVITÀ DI RILIEVO

Sulla formazione del nuovo Governo a guida Giorgia Meloni, il capo dello Stato sottolinea: “Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. E’ questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà”.

LA COSTITUZIONE COMPIE 75 ANNI, È LA NOSTRA BUSSOLA

“Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione – dice Mattarella – La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio”. Poi osserva: “Nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori. La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all’urgenza di problemi che attendono risposte.”

“SIAMO UNA DEMOCRAZIA MATURA, CHI VA AL GOVERNO HA RESPONSABILITÀ”

“La nostra democrazia – aggiunge – si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese. E’ questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, che induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione”.

LA REPUBBLICA SIAMO NOI, SENSO CIVICO DA CHI PAGA LE TASSE”

Uno sguardo anche ai tanti ‘gap’ territoriali in Italia e un monito al dovere civico di contribuire al bene comune dello Stato, ognuno in base alle proprie risorse. “Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne – creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza. Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni. La Repubblica siamo tutti noi. Insieme. La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune“.

“FOLLE GUERRA IN UCRAINA, IL 2023 PORTI LA PACE”

Tema Ucraina. “Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla guerra che sta insanguinando il nostro Continente. Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti. Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze. La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”.

“LA RUSSIA È RESPONSABILE, NO ALLE AGGRESSIONI”

E ancora sulla guerra, Mattarella dice: “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità. Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili. Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo”.

IL COVID NON È SCONFITTO, LA SCIENZA RISORSA PREZIOSA”

Un pensiero ovviamente alle difficoltà della pandemia: “Gli ultimi anni sono stati duri. Ciò che abbiamo vissuto ha provocato o ha aggravato tensioni sociali, fratture, povertà. Dal Covid – purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive”.

“INFLAZIONE E COSTI ENERGIA, CAPISCO PREOCCUPAZIONE CITTADINI”

Caro bollette e crisi economica. “So bene – dice amaro il capo dello Stato – quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà. Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata”.

LA REPUBBLICA È NELLO SPIRITO DI SOLIDARIETÀ, L’ITALIA RESISTE

“La Repubblica – continua Mattarella – è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali. La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoroNell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione. Rimuovere gli ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale. E’ grazie a tutto questo che l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia“.

“INVESTIRE SU UNIVERSITÀ, SCUOLA E RICERCA

Capitolo formazione e ricerca: “Il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica. E’ lì che prepariamo i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’Italia verso traguardi. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro”

“LA MODERNITÀ È GLOBALE, LA SFIDA DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE”

“Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi. Sfide globali, sempre. Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale. Ed è in questo scenario, per larghi verso inedito, che misuriamo il valore e l’attualità delle nostre scelte strategiche: l’Europa, la scelta occidentale, le nostre alleanze. La nostra primaria responsabilità nell’area che definiamo Mediterraneo allargato. Il nostro rapporto privilegiato con l’Africa. L’altro cambiamento che stiamo vivendo, e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, riguarda la trasformazione digitale. L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni vivono già pienamente questa nuova dimensione”.

“NO OSCURANTISMI FUORI DAL TEMPO, SÌ A LIBERTÀ E DIRITTI”

Il presidente parla anche del tema diritti e proteste in varie aree del mondo: “La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti. Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni. Lo testimoniano le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra”.

APPELLO AI GIOVANI: TROPPE MORTI IN STRADA, NON BEVETE E NON DROGATEVI

Infine un appello a evitare le tante tragedie del sabato sera. “Parlando dei giovani vorrei – per un momento – rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro“. (www.dire.it – Agenzia Dire)

Bagno di folla a Jenne per la “prima” del presepe vivente

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JENNE – Un bagno di folla ieri a Jenne per la “prima” del presepe artistico che si è trasformato in vivente. Una partecipazione massiva oltre ogni aspettativa ha regalato soddisfazione all’amministrazione comunale e a tutta la comunità jennese che si è trasformata in un villaggio di Natale in piena regola. Una oasi che è stata vissuta con grande entusiasmo e partecipazione da grandi e piccini.

Tutto si è svolto nel migliore dei modi, la particolare capienza del mega parcheggio di Jenne, l’ampiezza delle strade ha consentito a tutti di trovare comodamente parcheggio per la propria auto. E poi gente ovunque. Passeggiate nel borgo tra mercatini, luci colorate, musica, ed il fascino dell’arte presepiale.

Tanta la partecipazione in piazza Vittorio Emanuele, che ha atteso l’apertura del percorso unico nel suo genere in cui si sono rievocate e figurate scene viventi, con lo sfondo del presepe artistico magistralmente allestito e curato in ogni suo dettaglio.

Si è procedutoe allo scaglionamento di ingressi per consentire a tutti di apprezzare e vivere appieno le sfumature del percorso a dir poco suggestivo. Molte le ovazioni e gli applausi che ad ogni fine scena i partecipanti tributavano agli attori generando entusiasmo e anche molta simpatia. Dalle popolane che litigano per un fabbro che fa rumore, al fascino antico del lavaggio dei panni come un tempo con sapone e stregarola all’antica, lettura di poesie e molto altro, ed il tutto con un comune denominatore sceneggiato specificamente per questa occasione.

Il Salvatore dunque è nato a Jenne nella suggestiva cornice della Madonna della Rocca opportunamente allestita per ospitare l’evento finale.

“Abbiamo vissuto una esperienza straordinaria – spiega con soddisfazione il sindaco Giorgio Pacchiarotti – e questo è stato possibile proprio per il forte senso di comunità che vive il nostro borgo. L’impegno è stato moltissimo nelle fasi di preparazione e tutti coloro che hanno collaborato vanno ringraziati uno ad uno perchè ogni singolo tassello ha composto un mosaico unico nel suo genere. La partecipazione è stata amplissima e costituisce motivo di particolare orgoglio per la nostra amministrazione comunale. Abbiamo voluto un vero Natale della ripartenza, per restituire quanto è mancato nei due anni di pandemia e per celebrare la cultura presepiale che anche nelle scorse edizioni ha caratterizzato Jenne.”

“Noi stessi – spiega il vice sindaco Cristiano Lauri – siamo rimasti colpiti ed emozionati da una partecipazione così intensa, ma soprattutto la compostezza ha reso vivibile e possibile apprezzare una giornata unica destinata ad entrare nel cassetto dei ricordi belli della nostra comunità. Anche se – prosegue Lauri – non è ancora finita: il presepe artistico può essere visitato ogni giorno, mentre per quello vivente sceneggiato opportunamente a livello professionale, si potrà replicare il prossimo 5 gennaio 2023, e quindi aspettiamo nuovamente tutti”.

 

E tra chi attendeva il turno, chi tornava dal “viaggio presepiale” il borgo ha acquisito una vitalità ed una partecipazione unica nel suo genere. Presenti anche i Carabinieri di Vallepietra che hanno assicurato la vigilanza, ma tutto è andato al meglio. Poi spazio al gusto, con le pizze alla padella preparate dalle massaie jennesi secondo la migliore tradizione culinaria e che hanno deliziato il palato dei numerosi presenti che hanno consumato il loro aperitivo, ma anche la cena in piazza Vittorio Emanuele – giardini pubblici.

 

Tutto pronto per la prima de “Il Salvatore nasce a Jenne”

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JENNE 26 Dic 2022 – C’è grande attesa per l’evento più atteso nella valle dell’Aniene: l’edizione speciale del presepe vivente di Jenne 2022 sul tema de “Il Salvatore nasce a Jenne”. Le prove generali si sono svolte ed oggi pomeriggio alle 17 nella  suggestiva cornice del borgo perla della valle Aniene, al via la rappresentazione del presepe vivente. Tutto è curato nei minimi dettagli, e di Jenne e dei suoi presepi ha parlato anche la Rai Uno in Uno Mattina ed in altri servizi andati in onda su altri canali televisivi.
Gli attori locali, tutti in costume, saranno protagonisti di un evento unico preceduto da corsi di formazione artistica con nomi di chiara fama come Milena Miconi, Natalie Caldonazzo e Jane Alexander che hanno impartito lezioni di portamento, dizione e di movimenti.

I Mercatini di Natale faranno da cornice ad un evento senza precedenti. E la “seconda” ossia la replica è prevista per il prossimo 5 gennaio 2023.

L’amministrazione comunale invita tutti a partecipare!

Censimento Istat della popolazione, il 22 dicembre scade il termine per i questionari

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Jenne 5 dic 2022 – Volge ormai al termine il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2021. Dal 2018 il censimento è diventato annuale e non più decennale e riguarda non tutte le famiglie, ma solo un campione rappresentativo. A causa della pandemia l’edizione 2020 è stata posticipata al 2021, pertanto il numero dei comuni coinvolti quest’anno non sarà di 2.400, ma quasi il doppio, esattamente 4.531 nel territorio nazionale.

Il censimento, che “fotografa” la situazione al 3 ottobre 2021, coinvolge le famiglie che hanno ricevuto un invito diretto da Istat tramite lettera. I cittadini interessati a questa fase di censimento possono compilare in autonomia il questionario, come molti hanno già fatto, seguendo le istruzioni contenute nella lettera.

I dati rilevati saranno usati esclusivamente a fini statistici e verranno trattati nel rispetto della legge in termini di privacy. Partecipare alla rilevazione è un obbligo di legge. Dunque, chi non risponde alle domande del censimento può ricevere una sanzione che per le persone fisiche va da un minimo di 206,58 euro a un massimo di 2.065,83 euro. I rilevatori dei comuni stanno in questi giorni contattando chi ancora non ha svolto il censimento per agevolare chi non riesce nella compilazione in autonomia, il tutto comunque deve concludersi entro e non oltre il 22 dicembre 2022.