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agosto 2020

Jenne, appuntamento con la natura sabato 29 agosto con il laboratorio didattico “L’archeo-speleologia nella Valle dell’Aniene”

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Jenne – Il Comune di Jenne, nell’ambito del progetto “Vivi i parchi del Lazio” è lieto di presentare il laboratorio didattico “L’archeo-speleologia nella Valle dell’Aniene”, un interessante incontro su una delle discipline più belle tra storia e conoscenza della natura, per conoscere le meraviglie da scoprire in uno dei polmoni verdi più belli della Regione.

Anche il Parco dei Monti Simbruini partecipa all’iniziativa “Vivi i Parchi del Lazio” promossa dall’Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio. Saltato gran parte del Programma di Primavera, il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini ha dato vita, in collaborazione con le Associazioni del territorio, a un ricco programma di appuntamenti dal venerdì alla domenica dedicato a chi, a causa dell’emergenza sanitaria resterà nel Lazio, ma ama la natura e gli spazi aperti. Le iniziative sono state pensate per le famiglie compresi i nonni e i bambini. Nel programma sono comprese passeggiate, visite guidate, animazione, musica e spettacolo.

Tutti gli appuntamenti sono all’aperto, gratuiti e a prenotazione obbligatoria in rispetto alle norme di prevenzione dettate a seguito dell’emergenza sanitaria.

L’appuntamento per “L’archeo-speleologia nella Valle dell’Aniene” è per sabato 29 agosto alle ore 10:00 presso la sede del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini a Jenne. Per partecipare, è possibile effettuare la prenotazione su Whatsapp al numero 345 1059286.

E dopo un’interessante immersione alla scoperta della Valle dell’Aniene, si può approfittare dell’occasione e proseguire con una passeggiata per le strade di Jenne, il caratteristico borgo incastonato tra i monti che si lascia ammirare per il suo fascino antico, i vicoletti e i panorami mozzafiato. E magari fare un tuffo nell’oasi di pace all’ostello “Lescuso, dove deliziarsi con un po’ di relax in piscina o assaporando i deliziosi piatti tipici della tradizione con la cucina a chilometro zero, accompagnati da vini del posto come il famoso Cesanese, il Re dei Simbruini. Una pace dei sensi e del gusto che fa pienamente da pendant con una splendida giornata a contatto con la natura.

 

Boom di turismo ambientale a Fondi di Jenne e alta valle Aniene

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Jenne 24 ago 2020 – La splendida cornice ambientale naturalistica di Fondi di Jenne per tutta l’estate è stata presa letteralmente d’assalto dal turismo proveniente maggiormente dalla capitale romana. Nei fine settimana sono oltre duemila le presenze che hanno visitato questa importante risorsa naturalistica dell’alta valle Aniene. Un luogo incontaminato, stupendo, sul quale l’amministrazione comunale è intervenuta con importanti lavori di restauro del rifugio e con particolare attenzione all’ambiente sfruttando le caratteristiche di questo posto. L’accoglienza di Jenne è ormai nota in tutto il centro Italia e anche in questa località l’attenzione c’è tutta.

Il suggestivo sentiero Coleman Subiaco-Jenne, un’esperienza da vivere tra le meraviglie dei Monti Simbruini

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Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini rappresenta in modo eloquente le Aree Protette della Regione Lazio, sia per la sua vasta estensione (circa 30.000 ettari di territorio) sia per la grande importanza rivestita dalla biodiversità, che annovera molte specie protette ed in via di estinzione.

Un panorama mozzafiato che si unisce a una vegetazione rigogliosa e incantevole: cime che raggiungono i duemila metri, estese faggete, ampi pianori carsici, ricchezza di acque sorgive (la stessa etimologia della parola Simbruini deriva dal latino “sub imbribus, sotto le piogge), caratterizzata al suo interno da piccoli centri abitati (i sette comuni del Parco) ricchi di testimonianze storico-artistiche a volte millenarie.

Un territorio tutto da scoprire e da ammirare, luoghi di alto valore storico, culturale e naturalistico che si prestano a tutti i tipi di escursione: trekking, cammini, brevi passeggiate a piedia cavallo, in mountain bike, con le ciaspole. Insomma uno scrigno delle meraviglie tutto da esplorare. Il Parco Naturale dei Monti Simbruini dispone di una rete di sentieri che si sviluppa quasi totalmente nel territorio tutelato. Quasi tutti i tracciati sono stati censiti nell’ambito del Catasto Nazionale dal CAI (Club Alpino Italiano) che, come noto, è un’Associazione riconosciuta a livello nazionale dalla legge n. 776/85 (rif. art. 2 comma b), finalizzata, in particolare, a provvedere “al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche”.

Una rete di oltre 40 sentieri copre il territorio del Parco e percorre diversi ambienti naturali; permette di conoscere la realtà faunistica, floreale e vegetale del territorio, composta da specie di notevole interesse scientifico. Percorrere i tracciati consente di scoprire la diversità dei suoi centri abitati con le loro tradizioni antropiche, religiose e culturali. Il sistema di sentieri presenta itinerari a media e lunga percorrenza, adatti al trekking, alla mountain bike, escursionismo equestre e anche sentieri locali che consentono gite di una giornata o piacevoli brevi camminate della durata di alcune ore. I sentieri sono segnati con bandierine di colore bianco-rosso e sono censiti con lo stesso numero indicato nella guida dei sentieri del Parco con relativa carta.

Percorso SC1: Sentiero Coleman Subiaco – Jenne

Tra gli itinerari da percorrere a piedi, uno tra i più emozionanti e suggestivi da fare in questo periodo estivo è il sentiero Coleman Subiaco-Jenne. Di difficoltà media (livello escursionistico), il sentiero offre la possibilità di ammirare, camminando, oltre alla meraviglia incontaminata della natura, anche le bellezze monumentali e storiche presenti lungo l’avventuroso itinerario.

Il percorso inizia nei pressi dei ruderi della Villa di Nerone – che l’imperatore fece costruire per riposarsi dalle “fatiche della città” – dove comincia la strada che collega Subiaco con Jenne. Attraversata la strada asfaltata si prosegue sui gradoni in pietra che portano al Monastero di Santa Scolastica, il più antico monastero benedettino al mondo, fondato intorno all’anno 520.

Da qui il sentiero scende piacevolmente nel bosco fino ad incrociare la strada che costeggia il fiume Aniene. Una meraviglia dopo l’altra, e si svolta poi a sinistra percorrendo la strada dapprima asfaltata e poi sterrata. Un’esperienza da fare e consigliatissima in questo periodo di vacanze, dove ristorarsi dal caos cittadino respirando aria buona tra i Monti Simbruini.

Da Subiaco si arriva poi a Jenne, dove ci si può ristorare dalla lunga camminata escursionistica e raggiungere l’ostello “ Lescuso ”, un luogo dedicato al relax e alla pace dei sensi, che celebra il buongusto e la convivialità. Al Lescuso ci si può deliziare con le prelibatezze della cucina a chilometro zero, accompagnate da vini pregiati, tra i quali ovviamente non può mancare il Re dei Simbruini, il Cesanese.

CARATTERISTICHE DEL SENTIERO COLEMAN SUBIACO – JENNE
  • Partenza: Ruderi della Villa di Nerone
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Difficoltà: E – Escursionistico
  • Lunghezza: 9.100 km
  • Dislivello: in salita 810 m – in discesa 430 m

A Jenne gran serata con Valentina Persia

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Jenne – Seguendo tutti gli standard di sicurezza di distanziamento sociale a Jenne appuntamento in grande stile con la brillante e simpaticissima Valentina Persia. Alle ore 21.30 nell’amplissimo spazio antistante il Municipio di Jenne questa sera è previsto lo spettacolo che sarà a dir poco esilarante.

L’organizzazione è curata dal Comune di Jenne e si inserisce nel calendario degli eventi per le festività patronali in onore di San Rocco. Questa mattina si svolgerà la tradizionale fiera annuale. Tutto ovviamente in sicurezza.

 

Jenne festeggia l’amato patrono San Rocco

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Jenne – Ricorre oggi la festa di San Rocco, patrono di Jenne. Una Santa Messa solenne è stata celebrata questa mattina presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Il corteo, con le prescrizioni Covid è avvenuto partendo dalla sede Comunale, e la statua del Santo è stata scortata dal sindaco Giorgio Pacchiarotti e da una delegazione della municipalità. Presente anche alle celebrazioni Suor Grazia Benghini, Madre Superiora delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Tivoli la quale unitamente al Parroco di Jenne don Gaetano Maria Saccà sta ripercorrendo le tappe storiche e di fede della vita di Monsignor Giuseppe Cognata, fondatore delle Salesiane del Sacro Cuore.

Nel pomeriggio è prevista la celebrazione della Santa Messa accompagnata dai vespri.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti, ha espresso il suo augurio per una festività diversa da quella rituale e che vede protagonista il borgo in un contesto diverso ma ugualmente di unione della comunità. Don Saccà durante le omelie ha ripercorso la vita di San Rocco al quale ancora una volta il popolo di Jenne ha tributato tutta la sua devozione.

Tutte le celebrazioni sono state onorate dalla presenza della Confraternita e delle varie associazioni e gruppi locali.

Eucaristia, sacerdozio e oblazione. Al via la pubblicazione del libro su “Monsignor Cognata”

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Jenne – La settimana Eucaristica svoltasi nei giorni scorsi a Jenne è destinata ad entrare nella storia di Santa Romana Chiesa. Don Gaetano Maria Saccà, infatti ha scritto un libro proprio per sancire negli annali della storia questo percorso intenso ed entusiasmante che vede protagonista il fondatore della Congregrazione delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore: Monsignor Giuseppe Cognata.

L’opera è preceduta per l’appunto da una introduzione del sacerdote che ripercorre la necessità di documentare lavori che costiuiscono un punto fermo per il processo di beatificazione di Mons. Cognata, nella sua storia affascinante, controversa, di umiltà, rassegnazione, e fede.

Il libro sarà pubblicato dalla casa Editrice Alessandro IV con il patrocinio del Comune di Jenne.

Ed è proprio questa bellissima località dell’alta valle Aniene che è diventata protagonista indiscussa per un percorso che vede impegnata la stessa Congregazione delle Suore Salesiane del Sacro Cuore di Tivoli. Per loro quanto sta avvenendo ora è motivo di orgoglio per il fondatore, gravato per tanti anni da un alone di accuse sui quali di recente è giunta la liberatoria dichiarazione di innocenza. Tutto ciò riguarda per l’appunto la figura di Monsignor Cognata. Suor Grazia Benghini, madre superiora della Casa generalizia tiburtina ne racconta storia, le gesta, riuscendo a fornire i significati più intensi da collegare al presente come insegnamenti e moralità partendo dal passato.

Ogni attimo della vita di Monsignor Cognata profuma di fede profonda, nel saper accettare onori  e gli oneri che la vita gli ha riservato. Nella copertina dell’opera che sarà presentata in forma ufficiale proprio a Jenne (sarà resa nota successivamente la data) è riprodotto  Monsignor Giuseppe Cognata mentre si trovava raccolto in preghiera presso la suggestiva  Cappella delle Suore della Carità alla Garbatella in Roma nel 1940.

 

Jenne green, esperita la procedura per la costruzione dell’elettrodotto “Fondi” ed impianto fotovoltaico

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Jenne – E’ stato dato il via ufficiale dalla Città Metropolitana di Roma capitale alla costruzione dell’elettrodotto a media tensione interrato connesso ai lavori di realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio del rifugio in località Fondi di Jenne. Su questo tema è stata infatti adottata la determinazione dirigenziale che di fatto apre il via ad una prima fase autorizzativa da parte del Dipartimento viabilità della Regione Lazio, alla quale farà seguito la pubblicazione del Bando per l’affidamento dei lavori.

L’intervento

consiste nella realizzazione di un elettrodotto MT interrato della lunghezza di ml 2870, di un tratto di linea interrata BT
e di n°1 cabina di trasformazione MT-BT a servizio del nuovo impianto di rete.

La linea elettrica in progetto verrà realizzata per la connessione di un impianto fotovoltaico della potenza di picco di 10 kW a servizio del Rifugio in località Fondi di Jenne. Il tratto di
linea in cavo interrato in progetto, con tensione nominale di esercizio pari a 20 kV frequenza 50 Hz, verrà realizzata in uscita dalla cabina secondaria Enel esistente SOC.
2002 D440-2-419044, per uno sviluppo complessivo di 2870,00 metri lineari, sino a nuova cabina da realizzarsi. Tutto il tratto transiterà lungo la Strada Provinciale 36C lato sinistro in direzione Jenne, saranno presenti due attraversamenti uno ad inizio tratta ed uno al termine come indicato in planimetria. Non si avranno attraversamenti di ponti e
tutto il percorso si svilupperà fuori sede stradale.

L’ ’intervento in oggetto interesserà per un breve tratto anche il comune di Subiaco.Il cavo elettrico da interrare è previsto del tipo tripolare in alluminio con tre conduttori con una sezione di 185 mm2 l’uno (3×185 mm2) protetto entro il tubo in PVC. In corrispondenza degli attraversamenti verrà ripristinato il manto. Il progetto prevede inoltre la costruzione della linea BT di
collegamento dalla cabina MT posizionata nelle vicinanze della strada comunale alla struttura del rifugio distante circa 100 metri dalla stessa strada. Sarà necessaria, inoltre,
la realizzazione di una cabina mt/bt. Preliminarmente alla posa in opera del box, sul sito prescelto sarà posto il basamento d’appoggio prefabbricato in c.a.v., realizzato in monoblocco o ad elementi componibili in modo da creare un vasca stagna sottostante tutto il locale consegna dello spessore netto di almeno 50 cm (compresi eventuali sostegni del pavimento). Tra il box ed il basamento è previsto un collegamento meccanico prevedendo un sistema di accoppiamento tale da impedire eventuali spostamenti orizzontali del box stesso ed un sistema di sigillatura al contatto box-vasca, tale da garantire una perfetta tenuta all’acqua. Il box sarà realizzato ad elementi componibili prefabbricati in calcestruzzo armato vibrato o a struttura monoblocco, tali da garantire pareti interne lisce senza nervature e una superficie interna costante lungo tutte le sezioni orizzontali. La struttura sarà a due falde in considerazione dell’alto carico di neve nel sito di installazione. Sulla copertura verranno poste tegole e le pareti esterne perimetrali saranno rivestite in pietra locale per mitigare l’impatto visivo

DET. ELETRODOTTO JENNE

 

 

 

Emozione e fede a Jenne nella memoria di Mons. Cognata, conclusa la settimana Eucaristica, Parrocchiale e sacerdotale

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Jenne – Si è conclusa a Jenne la intensa settimana eucaristica parrocchiale e sacerdotale che ha avuto inizio lunedì 3 agosto 2020. La suggestiva Chiesa di Sant’Andrea Apostolo è stato il luogo in cui   il percorso solenne che raccoglie fede, cultura, elementi fortemente caratterizzanti la vita e le opere di Monsignor Giuseppe Cognata, fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore si è letteralmente celebrato in una molteplicità di aspetti e contenuti.

Tutti i relatori sono stati particolarmente apprezzati, e la sequenza settimanale ha consentito di approfondire e di arricchirsi nella fede e nella speranza, riuscendo a compiere un vero percorso che porta verso una luce nell’anima di ogni devoto.

L’evento conclusivo avvenuto in grande stile è stato fortemente caratterizzato dalla presenza della Superiora della Congregazione delle Suore salesiane Oblate del Sacro Cuore di Tivoli, suor Grazia Benghini. 

La religiosa con passione, devozione e carisma ha ripercorso la storia del fondatore Mons. Giuseppe Cognata, sul quale si avvia ora un processo di beatificazione.

Il parroco di Jenne don Gaetano Maria Saccà, ha parimenti vissuto intensamente questa settimana, che si conclude con una testimonianza letteraria: il libro appositamente curato dal titolo: “Eucarestia, Sacerdozio ed Oblazione”.

 

“A conclusione della celebrazione della settimana Eucaristica Sacerdotale Parrocchiale, – spiega don Saccà nella introduzione dell’opera – svoltasi nella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Jenne (RM), dal 3 all’8 agosto 2020, mi è sembrato opportuno in quanto Parroco della comunità cristiana di Jenne, raccogliere in questo volume, gli atti che gli illustri relatori hanno esposto nelle diverse giornate della settimana, esaminando ciascuno, un aspetto dell’Eucarestia in rapporto al sacerdozio, all’adorazione, al ringraziamento, alla richiesta di grazie e all’oblazione. Il difficile momento presente, che ci vede ancora coinvolti nella pandemia da Covid 19, in particolare negli effetti da essa prodotti a livello economico e sociale, ci invita ad approfondire la fede e a raccoglierci in preghiera davanti al Cristo Eucaristico, del quale la Chiesa vive, è nutrita ed illuminata. Essendo noi popolo di Dio, siamo chiamati all’unità nella Trinità delle Persone di un solo Dio, Padre e Figlio, nello Spirito Santo. Unità che dobbiamo conservare per mezzo della preghiera, a partire dalla sua forma più spontanea e abituale, rappresentata dalla preghiera di domanda, nella quale esponiamo ogni nostra necessità, a quella di intercessione, dove non cerchiamo il nostro interesse, ma anche quello degli altri per mezzo dell’unico 12 intercessore, Cristo, progredendo man mano verso la preghiera di ringraziamento per ogni avvenimento e ogni necessità nelle quali riconosciamo la bontà di Dio, per approdare alla preghiera di lode, che è la forma che più immediatamente riconosce che Dio è Dio, gli rende gloria perché egli è, a prescindere da ciò che fa: è il culmine della preghiera che integra tutte le altre e le porta verso l’unica sorgente. Questo progresso nella preghiera avviene per gradi, e richiede pazienza nella fede, ma se ci impegniamo a praticarla al cospetto dell’Eucaristia, dove batte realmente il cuore di Gesù, siamo certi che da Lui riceveremo enormi grazie. Ecco che le riflessioni qui riportate, possono aiutarci ad entrare meglio in questo mistero d’amore incredibile, dove adoriamo il Signore della vita, che è risorto dalla morte per ciascuno di noi, per liberarci dalle catene del non senso, della chiusura alla grazia, al prossimo e al mondo.

Un testimone d’eccezione della settimana eucaristica, è stato il nuovo Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, Salesiano e Vescovo di Bova, le cui spoglie riposano a Tivoli presso la Cappella delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore da lui fondate, per il quale dal mese di aprile 2020, il Santo Padre Francesco, ha autorizzato l’avvio del processo di beatificazione. Definito “il vescovo del silenzio”, egli fu un amante, un 13 adoratore ed un estimatore innamorato dell’adorazione Eucaristica, scrivendo su di essa, pagine bellissime. Che questo volume, dunque, possa essere uno strumento utile per la nostra formazione spirituale, affinchè possiamo accostarci all’adorazione eucaristica, con una coscienza più informata, capace di chiedere ed ottenere dal Signore Gesù, ogni tipo di grazia che Lui vorrà concederci per la nostra ed altrui salute psicofisica e spirituale.”

 

Ad maiorem Dei Gloriam MMXX

Il fascino dei Monti Simbruini, storia e morfologia di un territorio unico nel suo genere

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Jenne – I Monti Simbruini sono costituiti quasi esclusivamente da unità mesozoiche in facies di piattaforma carbonatica di età compresa fra il Triassico superiore e parte del Cretacico superiore (220-60 milioni di anni). Pochi affioramenti di depositi più recenti sempre carbonatici ma in facies diversa (“calcare saccaroide” e calcari a Briozoi” del Miocene inferiore) sono riscontrabili alla periferia settentrionale della dorsale. Depositi di natura silicoclastica, ascrivibili al Miocene superiore, sono presenti solamente a SE nelle valli del Fiume Aniene, a NE nella Valle Roveto e a N nella piana di Carsoli. Aree estese di coperture quaternarie, rappresentate da conglomerati e brecce calcaree di varia origine, completano iil quadro dei principali affioramenti dell’area. Il blocco simbruinico è un classico esempio di quel predominante stile tettonico fratturato a scaglioni caratteristico degli horst dell’Appennino centro-meridionale. Il gruppo montuoso infatti è attraversato da sistemi di faglia longitudinali e trasversali che presentano fratture fra Jenne e Cervara di Roma e sensibili sovrascorrimenti, come lungo la destra orografica della Valle Roveto. I membri della formazione miocenica invece, sono stati compressi tra blocchi cretacei rigidi (fossa tettonica di Valle Roveto), mentre hanno subito una fatturazione sub-parallela alla dorsale principale nel territorio sublacense.


Per l’evidente natura carbonatica della maggior parte del massiccio simbruinico, il fenomeno carsico risulta molto sviluppato. I rilievi, sotto l’azione delle acquee meteoriche debolmente acidulate dall’anidride carbonica atmosferica e quella rilasciata dagli strati superficiali di humus, risultano corrosi ed erosi nelle forme più varie. Sui Simbruini i grandi avvallamenti carsici o “campi” sono numerosi come i noti “Campo Ceraso”, Campo dell’Osso, Campo della Pietra ed in particolare il Piano di Camposecco nei pressi di Camerata Nuova. E’ questo il più spettacolare altopiano dei Simbruini, con numerosi inghiottitoi e doline, alcuni anche vasti e profondi. Attraverso queste fenditure superficiali le acque iniziano lunghi percorsi sotterranei che conducono infine alle numerose sorgenti di fondovalle. Negli ultimi anni diversi gruppi speleologici del Lazio hanno contribuito in modo determinante alle conoscenze speleologiche dell’area. La grotta più nota dei Simbruini è quella dell’Inferniglio che si apre alla quota di 512 m slm nel comune di Jenne. Questo sistema sembra drenare le acque nell’area di Campo dell’Osso-Monte Livata ed è stato oggetto di importanti esplorazioni subacquee. Il rilievo di 2500 m all’interno della montagna eseguito risalendo il corso di un fiume sotterraneo, dimostrerebbe l’esistenza di un grande collettore di base alimentato probabilmente da un complesso reticolo ipogeo con un sviluppo di decine di chilometri.

Altre cavità importanti presenti sui Monti Simbruini sono il Pertuso, nei pressi dello sbarramento artificiale dell’Aniene, tra Filettino e Trevi nel Lazio, il Pozzo della Creta rossa a Nord di Jenne, l’inghiottitoio di Camposecco, la Grotta della Neve sulle pendici di Monte Viglio e la Grotta degli Urli profonda circa 600 metri nel versante sud-occidentale di Monte Agnello (Campocatino) situata proprio al confine del parco. Le acque di questa grotta riaffiorano nelle risorgenze dell’alta valle dell’Aniene. In particolare le ricerche idrogeologiche svolte dal Circolo Speleologico Romano hanno dimostrato che il tracciante chimico (fluoresceina) immesso nel sifone terminale della grotta degli Urli, ricompare presso Trevi nel Lazio, ad oltre 8 Km di distanza, nella grotta della Foce. (fonte: Parco dei Simbruini)