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novembre 2021

Oggi la ricorrenza di Sant’Andrea Apostolo

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Jenne – Come oggi nell’anno 60, in Grecia ebbe a concludere la sua esistenza terrena Sant’Andrea Apostolo di cui oggi si festeggia la ricorrenza.
 Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro. Il Vangelo di Giovanni (cap. 1) ce lo mostra con un amico mentre segue la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui battezzato il giorno prima, esclama: “Ecco l’agnello di Dio!”. Parole che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù: lo raggiungono, gli parlano e Andrea corre poi a informare il fratello: “Abbiamo trovato il Messia!”. Poco dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il quale “fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa””. Questa è la presentazione. Poi viene la chiamata. I due fratelli sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4,18-20).
Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo “con grande potenza e gloria” (Marco 13). Infine, il nome di Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione.
E poi la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano alcuni testi apocrifi, ossia non canonici. Uno di questi, del II secolo, pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che Andrea ha incoraggiato Giovanni a scrivere il suo Vangelo. E un testo copto contiene questa benedizione di Gesù ad Andrea: “Tu sarai una colonna di luce nel mio regno, in Gerusalemme, la mia città prediletta. Amen”. Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) scrive che Andrea predica il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in Grecia, guida i cristiani di Patrasso. E qui subisce il martirio per crocifissione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce in forma di X; quella detta poi “croce di Sant’Andrea”. Questo accade intorno all’anno 60, un 30 novembre.
Nel 357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli; ma il capo, tranne un frammento, resta a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferisce quelle reliquie in Italia. E nel 1208 gli amalfitani le accolgono solennemente nella cripta del loro Duomo. Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo dell’Apostolo viene portato da Patrasso a Roma, dove sarà custodito in San Pietro per cinque secoli. Ossia fino a quando il papa Paolo VI, nel 1964, farà restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso.

Salvaguardia del patrimonio culturale di Jenne, al via la messa in sicurezza dell’affresco alla Madonna della Rocca

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Jenne – All’esterno della bellissima e suggestiva Chiesa della Madonna della Rocca si può ammirare una piccola abside affrescata, le cui pregevoli pitture sono risalenti al 1523: tale abside costituisce l’ultimo resto dell’antica chiesa madre di Sant’Andrea Apostolo. L’amministrazione comunale dunque sta facendo mettere in sicurezza questa testimonianza storica di grande valore culturale, con il rifacimento della copertura mirata a proteggere il pregiato affresco. “Si tratta – spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti – di un intervento conservativo che avevamo già pianificato, proprio per evitare possibili danneggiamenti dovuti all’usura del tempo. Questo intervento dunque è un ulteriore tassello che si aggiunge alla costante attività di monitoraggio di conservazione del patrimonio storico-culturale del nostro borgo”.

Celebrata in grande stile a Jenne la festa dell’unità nazionale e le forze armate

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Jenne – Un clima molto mite ha accompagnato la celebrazione della festa dell’Unità Nazionale e delle forze Armate che si è svolta nel borgo di Jenne questa mattina. Il corteo, come da programma si è composto presso la piazza IV novembre antistante il Municipio per raggiungere la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Qui il nuovo parroco don Petro ha celebrato la Santa Messa solenne, ed al termine della quale le autorità civili e militari, accompagnate dal popolo si sono recate presso il Monumento dei Caduti per la cerimonia ufficiale.

L’accompagamento musicale peraltro suggestivo è stato caratterizzato dall’impegno della banda musicale di Jenne, presenti anche: amministratori comunali,  la Protezione Civile ed il comandante dei Carabinieri della stazione di Vallepietra, rappresentanti associazioni locali e combattentistiche e d’arma.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti nella sua allocuzione di rito ha ricordato i valori fondanti della nostra Repubblica rimarcando l’esigenza di mantenere l’unità nazionale e di promuoverla a tutto campo. Il primo cittadino ha anche espresso gratitudine per la calorosa partecipazione, e ricordato il particolare impegno delle forze armate profuso ogni giorno a tutela della pubblica sicurezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vice sindaco Cristiano Lauri,con emozione, ha dato lettura di tutti i nomi dei caduti di Jenne nelle guerre storiche. La corona è stata benedetta dal nuovo parroco.

 

 

 

 

 

 

Jenne accoglie il nuovo parroco don Petro Khmara

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Jenne – E’ stato accolto con tutti gli onori del caso  nella Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo a Jenne il nuovo parroco  Don Petro Khmara. Il religioso si è dunque insediato e d’ora in poi per provvedimento del Vescovo S.E. Mons. Mauro Parmeggiani, ricoprirà il ruolo di guida pastorale della comunità jennese. Succede a Don Gaetano Maria Saccà, che per tantissimi anni, dopo la sua ordinazione sacerdotale è stato parroco a Jenne ed ora trasferito a San Polo dei Cavalieri.

Don Petro ha celebrato la sua prima Messa ufficiale, ed è stato il sindaco Giorgio Pacchiarotti nelle debite forme ufficiali a porgere il benvenuto del bellissimo borgo, perla della Valle Aniene. Il primo cittadino ha espresso gratitudine per l’operato di don Saccà, ed ha rivolto l’augurio di un buon lavoro proficuo nella comunità di Jenne che lo accoglie a braccia aperte. Pacchiarotti, ha rappresentato inoltre l’importanza di una sinergia tra istituzione civile e quella religiosa, confermando tutta la collaborazione che da sempre ha animato i rapporti del Comune con la Parrocchia.  Anche il vice sindaco Cristiano Lauri, ha espresso il suo augurio più sincero al nuovo parroco di buon lavoro.

Nel corso dell’omelia il nuovo parroco, con emozione, ha ringraziato il suo nuovo popolo da guidare, affidando Jenne alle sue preghiere costanti.