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A Jenne arriva donazione di fiori per abbellire il borgo

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JENNE – Un’esplosione di colori e profumi è arrivata nel suggestivo borgo di Jenne, grazie a una generosa donazione di piante e fiori ornamentali da esterno offerta dall’azienda florovivaistica Remo, Barbara e Alessia Di Meo di Nettuno.

L’iniziativa, che si rinnova con entusiasmo anche quest’anno, porta con sé un importante carico di bellezza e di spirito comunitario. La donazione è destinata a rendere il centro storico ancora più accogliente in vista dell’imminente stagione estiva, quando il borgo si apre ai visitatori e si prepara ad accogliere eventi, turisti e cittadini in un’atmosfera unica e curata nei dettagli.

Il Comune di Jenne, in collaborazione con i volontari e con il supporto operativo degli uffici tecnici, garantirà una distribuzione capillare delle piante e dei fiori lungo le vie principali, nelle piazze, nei giardini pubblici e negli angoli più caratteristici del paese.

Grande la soddisfazione espressa dal sindaco Giorgio Pacchiarotti e da tutta l’amministrazione comunale:

“Ringraziamo di cuore la famiglia Di Meo per questo gesto nobile e affettuoso verso la nostra comunità. La loro attenzione per il nostro borgo è ormai una tradizione che ci onora e ci emoziona. Ancora una volta, Jenne si prepara a diventare il borgo dei fiori, un luogo dove la bellezza naturale incontra il senso di appartenenza e la collaborazione.”

Il dono floreale non è solo un arricchimento estetico, ma anche un simbolo di legame tra territori, tra chi produce con passione e chi valorizza con amore la propria terra. Una sinergia virtuosa che mette al centro l’ambiente, il decoro urbano e l’identità di una comunità viva e coesa.

Con questo gesto, la famiglia Di Meo conferma il proprio impegno nel promuovere la cultura del verde e del bello, e contribuisce attivamente a mantenere alto il prestigio e il fascino di Jenne, perla incastonata nei monti Simbruini.La stagione estiva si preannuncia dunque fiorita non solo nei colori, ma anche nei sentimenti.

Il comune di Jenne ringrazia parimenti Antonio Volpi per il trasporto delle  piantine e per la collaborazione con l’instancabile Giuseppe Proietti.

 

L’azienda Remo di Meo, diventa operativa nel 1994 dall’acquisto di un piccolo appezzamento di terreno in cui venivano prodotti crisantemi in vaso. La passione per questo lavoro ha portato Remo e sua moglie Nanda ad acquistare una piccola azienda destinata all’attività florovivaistica e così è iniziata la loro avventura… Oggi il gruppo Di Meo si compone di 4 aziende, che si estendono su una superficie di oltre 40 ettari, ed un consorzio specializzato nella vendita di piante aromatiche alimentari in vaso.

Orgoglio jennese a Roma, la banda Filiberto Massimi al giubileo delle bande e spettacolo popolare

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ROMA – La banda musicale di Jenne “Filiberto Massimi” ha partecipato con grande successo al giubileo delle bande e dello spettacolo popolare a Roma. La duegiorni si è conclusa oggi in un susseguirsi di eventi dedicati a bande militari, istituzionali, amatoriali, folkloristiche, di paese, sportive, scolastiche e dei college, nonché a tutte le categorie afferenti allo spettacolo popolare in tutto il mondo. Sono stati oltre diecimila gli iscritti all’evento giubilare, provenienti da oltre 90 Paesi tra cui per l’appunto la banda jennese.

Il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare ha coinvolto con grande successo più di 13mila partecipanti provenienti in gran parte dall’Italia, ma sono stati  presenti anche gruppi numerosi da Stati Uniti, Malta, Polonia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Brasile, Messico, Australia, Argentina. Sabato 10 maggio, dalle 8.00 alle 18.00, si sono svolti  i pellegrinaggi organizzati alla Porta Santa della Basilica di San Pietro dei partecipanti al Giubileo delle Bande. Dalle 16.00 alle 19.00, poi è stato possibile assistere gratuitamente a un grande evento bandistico dislocato in 31 piazze del centro di Roma, con le esibizioni di oltre 100 bande e gruppi da tutto il mondo.

In piazza Cavour oggi alle ore 10.00 è stata celebrata la Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025. . Al termine della Celebrazione eucaristica i pellegrini si sono recati processionalmente verso piazza San Pietro, con i propri strumenti musicali e uniformi caratteristiche. Durante il percorso le bande partecipanti, tra cui la Massimi di Jenne,  si sono esibite  con brani liberamente scelti, marciando in pellegrinaggio verso la piazza in un clima di grande emozione.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Jenne Giorgio Pacchiarotti e dall’amministrazione comunale: “la nostra banda orgoglio comunitario”.

Benvenuto Papa Leone XIV, messaggi di pace per il mondo

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Roma. “Habemus Papam! Qui sibi nomen imposuit”, con questa antica formula latina il mondo ha conosciuto il suo nuovo Vescovo di Roma, Papa Leone XIV: Robert Francis Prevost. “Vorrei che il mio saluto di pace raggiungesse i vostri cuori e le vostre famiglie, la pace sia con voi”, le prime parole del Pontefice.

Il nome del successore di Pietro è stato annunciato in un momento di grande emozione, il mondo intero ieri sera ha assistito, con gli occhi rivolti verso la loggia, alla cerimonia di nomina del nuovo Vescovo di Roma tra lacrime di gioia e senso di unione nella fede. Alla vista del Pontefice un boato si è levato dalla folla. Con l’antica formula latina “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Qui sibi nomen imposuit”, ” Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa! Il nome che si è dato è”, la Chiesa cattolica ha annunciato ufficialmente il nome di Papa Leone Quattordicesimo, simbolo di continuità e rinnovamento per milioni di fedeli. L’evento, che richiama secoli di storia e di fede, ha riunito il “popolo di Dio” in piazza San Pietro, dove il Santo Padre è stato presentato al mondo.

Robert Francis Prevost è nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955 da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Il 3 novembre 2014 papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Chiclayo e vescovo titolare di Sufar. Il 7 dello stesso mese ha preso possesso della diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green e del collegio dei consultori. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 12 dicembre successivo nella cattedrale di Santa Maria a Chiclayo dall’arcivescovo James Patrick Green, nunzio apostolico in Perù, co-consacranti il vescovo emerito di Chiclayo Jesús Moliné Labarte e l’arcivescovo metropolita di Ayacucho Salvador Piñeiro García-Calderón. Il 26 settembre 2015 lo stesso pontefice lo ha nominato vescovo di quella sede. Nel maggio del 2017 ha compiuto la visita ad limina. Dal marzo del 2018 al gennaio 2023 è stato secondo vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana. In seno alla stessa è stato presidente della commissione per la cultura e l’educazione e membro del consiglio economico. Il 15 aprile 2020 lo stesso papa Francesco lo ha nominato anche amministratore apostolico sede vacante di Callao, ufficio che ha ricoperto fino al 26 maggio 2021. È stato membro della Congregazione per il clero dal 13 luglio 2019 e della Congregazione per i vescovi dal 21 novembre 2020.

Il 30 gennaio 2023 papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, conferendogli in pari tempo il titolo di arcivescovo-vescovo emerito di Chiclayo; è succeduto al cardinale Marc Ouellet, dimessosi per raggiunti limiti di età. Ha iniziato a svolgere entrambi gli incarichi a partire dal 12 aprile 2023.

È stato membro dei Dicasteri per la dottrina della fede, per le Chiese orientali, per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, per la cultura e l’educazione, e della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione, dal 4 marzo 2023, del Dicastero per i testi legislativi, dal 14 giugno seguente, e della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, dal 4 ottobre dello stesso anno. Il 9 luglio 2023, al termine dell’Angelus, papa Francesco ha annunciato la sua creazione a cardinale; nel concistoro del 30 settembre seguente lo ha creato cardinale diacono di Santa Monica. Il 28 gennaio 2024 ha preso possesso della diaconia. Il 6 febbraio 2025 papa Francesco ne ha stabilito l’ingresso nell’ordine dei vescovi assegnandogli il titolo della sede suburbicaria di Albano. Il 21 aprile 2025 è decaduto dai suoi incarichi curiali a motivo della dipartita di papa Francesco.

La fumata bianca è arrivata oggi dopo la quarta votazione. Un’ovazione si è alzata dalla piazza quando i fedeli hanno visto la fumata bianca che significa che il nuovo Papa è stato eletto proprio nel secondo giorno di Conclave. Di norma, il primo giorno si tiene una sola votazione (con un’unica fumata serale), mentre nei giorni successivi ci sono due votazioni al mattino e due al pomeriggio, con una fumata dopo ogni coppia di voti. Quindi, una fumata bianca al secondo giorno corrisponde alla quarta votazione complessiva.

Subito dopo la votazione il neo Papa riceve l’incarico dal cardinale anziano e si ritira nella cappella delle lacrime dove indossa una delle tre talari che sono state preparate. Può decidere se indossare anche gli altri paramenti come la stola. Poi rientra nella cappella Sistina nel posto che è stato preparato e lì riceve l’atto di omaggio di tutti i cardinali.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale di Jenne esprimono apprezzamento per il messaggio di pace inderogabile che il nuovo Pontefice ha lanciato nel suo primo discorso ai fedeli di tutto il mondo.

Jenne a Montegalda, conclusione in grande stile per il viaggio di gemellaggio

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Jenne 27 Apr – 2025  Un’esperienza intensa, all’insegna della cultura, dell’amicizia e della condivisione: si è concluso  il viaggio di gemellaggio che ha visto la delegazione di Jenne, guidata dal vicesindaco Cristiano Lauri, protagonista a Montegalda. Partiti dalla “Perla della Valle Aniene” a bordo di tre pulmini da nove posti, gli jennesi hanno intrapreso un percorso emozionante e suggestivo nel cuore del Vicentino.

Come da programma, ad accogliere calorosamente la delegazione è stato il sindaco di Montegalda Andrea Nardin, che riveste anche il prestigioso ruolo di presidente della Provincia di Vicenza. “L’accoglienza è stata in grande stile – ha dichiarato il vicesindaco Lauri – per un viaggio che ha ulteriormente rafforzato i nostri legami con Montegalda, nel segno della cultura, della convivialità e della condivisione degli ideali e degli intenti del grande scrittore Antonio Fogazzaro.”

Il programma ha visto momenti di grande valore culturale e umano: gli ospiti di Jenne sono stati accolti al Palazzo della Provincia di Vicenza  per poi visitare il centro storico di Vicenza e la splendida Villa Valmarana ai Nani, dove arte, bellezza e storia si fondono in un’atmosfera senza tempo. La prima giornata si è conclusa con una cena sociale alla baita degli Alpini di Montegalda, un momento di autentica convivialità.

Il 25 aprile, festa di San Marco Evangelista, ha segnato una giornata intensa di eventi ufficiali: saluti istituzionali, Santa Messa, visite ai tradizionali mercatini di Montegalda e al suggestivo castello cittadino. La Pro Loco locale ha accolto gli jennesi con un pranzo presso la baita degli Alpini, rinnovando i valori di ospitalità e fratellanza. Nel pomeriggio, la delegazione ha visitato il museo Fogazzaro e la “stanza dei gemellaggi”, cuore simbolico di questo patto d’amicizia. A seguire, la premiazione del concorso fotografico dedicato a Fogazzaro, in un clima di grande partecipazione emotiva, prima di concludere la giornata con una nuova cena conviviale insieme agli Alpini e alla sempre apprezzata presenza in tutte le conviviali della delegazione di amministratori montegaldesi.  Bel fuori programma con la visita a Bassano del Grappa centro per eccellenza della vita alpina.

Il viaggio si è concluso nella giornata di ieri, con una visita guidata a Padova, curata dallo storico professor Gianfranco Cenghiaro e dall’assessore Roberto Tonello. Tra le basiliche principali (S. Giustina e S. Antonio)  e le suggestive vie cittadine, gli jennesi hanno potuto vivere un’ulteriore esperienza culturale di grande intensità, prima del rientro verso Jenne.

“I gemellaggi sono esperienze sorprendenti – ha sottolineato Cristiano Lauri – sulle orme di Fogazzaro abbiamo scoperto aspetti storico-culturali di enorme valore, rinsaldando rapporti d’amicizia tra luoghi geograficamente lontani ma ora profondamente vicini. A nome dell’amministrazione comunale di Jenne, che rappresento per delega del sindaco Giorgio Pacchiarotti, ringrazio di cuore tutta la comunità di Montegalda per l’accoglienza speciale e indimenticabile, e in particolare l’amico sindaco Andrea Nardin, con il quale si è creato un legame davvero unico. Grazie di cuore a tutti.”

Un viaggio che non solo ha sancito un gemellaggio istituzionale, ma ha tessuto un vero e proprio ponte di emozioni, ricordi e amicizia destinato a durare nel tempo.

I partecipanti cittadini jennesi hanno espresso un sentito ringraziamento al sindaco Giorgio Pacchiarotti e all’amministrazione comunale per aver messo loro a disposizione il mezzo di trasporto per il viaggio. Infatti le spese dei pulmini sono state pagate dal comune di Jenne.

PHOTOGALLERY DEL VIAGGIO:

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Jenne in visita a Montegalda: un ponte di cultura sulle orme di Fogazzaro

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JENNE –  Tre pulmini, tanta voglia di scoprire e un legame che si rinnova nel nome della cultura e dell’amicizia. La comunità di Jenne si prepara a un viaggio speciale verso Montegalda, città del Vicentino, per rafforzare un gemellaggio che affonda le sue radici nella figura del grande scrittore Antonio Fogazzaro.

È tutto pronto a Jenne per la partenza del 24 aprile, quando una delegazione del bellissimo borgo perla della valle aniene, composta da cittadini e rappresentanti istituzionali, lascerà il paese a bordo di tre pulmini da nove posti. Alla guida del gruppo il vicesindaco Cristiano Lauri, che rappresenterà ufficialmente il Comune di Jenne durante la visita a Montegalda.

Ad accogliere la delegazione sarà il sindaco Andrea Nardin, che ricopre anche il ruolo di presidente della Provincia di Vicenza. L’incontro avverrà nel cuore della città vicentina, dove è prevista una visita istituzionale al palazzo provinciale, seguita da un momento di cultura e bellezza con l’esplorazione di Villa Valmarana ai Nani, uno dei gioielli del territorio.

Ma il programma è ricco e articolato: dopo i primi momenti di accoglienza e le visite museali, ci sarà spazio per momenti conviviali e di scambio tra le due comunità, che negli anni hanno costruito una solida amicizia nel segno della tradizione, dell’identità e, soprattutto, della cultura.

Il momento clou sarà il 25 aprile, quando la delegazione jennese parteciperà alla storica Fiera di San Marco, la festa per eccellenza di Montegalda, un’occasione unica per immergersi nei percorsi fogazzariani, alla scoperta dei luoghi che ispirarono lo scrittore e che oggi fanno da filo conduttore a questo speciale gemellaggio.

Il viaggio si concluderà il 26 aprile con una tappa finale nella splendida Padova, sempre sotto la guida attenta e calorosa dei montegaldesi, prima del rientro a Jenne.

«Con questo viaggio – spiega il vicesindaco Lauri – si rinnova ancora una volta l’azione di gemellaggio, il cui filo conduttore è la cultura e l’aggregazione sociale tra realtà diverse tra loro ma unite dal grande scrittore Fogazzaro». Parole che sottolineano la forza di un’iniziativa capace di andare oltre i confini geografici per creare un ponte tra comunità, generazioni e visioni.

Con la Messa in Coena Domini via al triduo Pasquale

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JENNE – Con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo si è aperto ufficialmente ieri a Jenne il Triduo Pasquale, il cuore dell’anno liturgico per la Chiesa cattolica. Un tempo di profonda meditazione e raccoglimento, che conduce i fedeli dalla commemorazione dell’Ultima Cena alla Passione, fino alla gioia della Risurrezione di Cristo nella notte di Pasqua. La celebrazione particolarmente sentita e curata in ogni dettaglio si è svolta presso la Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo.

Oggi, Venerdì Santo, la Chiesa si raccoglie nel silenzio e nella preghiera per ricordare il momento più drammatico della vicenda cristiana: la crocifissione e la morte di Gesù sul Calvario. È il giorno del dolore, dell’assenza e del lutto. Non si celebra l’Eucaristia, unico giorno dell’anno in cui l’altare resta spoglio, come segno del vuoto lasciato dalla morte del Signore.

In tutte le parrocchie si svolgono le tradizionali Via Crucis, momenti di meditazione sul cammino di Cristo verso la croce, e le celebrazioni della Passione del Signore, che prevedono la lettura del Vangelo secondo Giovanni, l’adorazione della Croce e le solenni preghiere universali. Anche quest’anno, numerose comunità si sono raccolte in preghiera, spesso all’aperto, per condividere questo momento di intensa spiritualità.

A Roma, Papa Francesco ha presieduto la celebrazione nella Basilica di San Pietro e guiderà questa sera la Via Crucis al Colosseo, un rito suggestivo che unisce spiritualità e memoria storica. I testi delle meditazioni di quest’anno sono dedicati alle sofferenze del mondo contemporaneo: guerre, povertà, emarginazione.

Il Venerdì Santo è un giorno che interpella anche i non credenti, invitando alla riflessione sul dolore umano, sul mistero della sofferenza innocente e sul valore del sacrificio. Mentre il silenzio avvolge le chiese, milioni di persone si fermano per un pensiero, una preghiera, una domanda.

Domani, con il Sabato Santo, la Chiesa veglierà nell’attesa, fino alla luce della Risurrezione che brillerà nella notte di Pasqua.

Le ciambelle scottolate di Jenne: un’antica dolcezza pasquale che profuma di tradizione

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JENNE –  Nel cuore dell’Appennino laziale, tra i monti e i silenzi del borgo di Jenne, rivive ogni anno una tradizione dal sapore autentico: quella delle ciambelle scottolate dolci, preparate in occasione della Pasqua. Un’usanza che si tramanda di generazione in generazione e che racconta, attraverso ingredienti semplici e gesti lenti, l’anima più profonda della cucina contadina.

Il detto popolare “è usanza fare a Pasqua” accompagna questa antica ricetta, simbolo della tradizione povera e del legame con i ritmi della terra. Le ciambelle, dalla forma essenziale ma dal gusto intenso, si caratterizzano per un processo di lavorazione unico: la doppia cottura.

La denominazione “scottolate” deriva proprio dal primo passaggio di cottura: le ciambelle, una volta formate, vengono immerse in acqua bollente fino a quando non riaffiorano in superficie. È solo dopo questa “scottatura” che vengono infornate, subendo una seconda cottura che le rende friabili all’esterno e morbide all’interno, pur in assenza di lievito.

Un dolce semplice, rustico, ma dal profumo inconfondibile, che parla di feste pasquali, di case riscaldate dai forni accesi, di mani sapienti e di memorie familiari. Le ciambelle scottolate sono più di un dolce: sono una piccola celebrazione dell’identità di un territorio e del valore della memoria condivisa.

In un’epoca di sapori standardizzati e ritmi frenetici, riscoprire preparazioni come questa è un invito a rallentare e a riscoprire la bellezza dei riti antichi, fatti di semplicità, pazienza e amore.

Domenica delle Palme: al via la Settimana Santa

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Con la Domenica delle Palme prende ufficialmente il via la Settimana Santa, il momento più intenso e solenne dell’anno liturgico cristiano. Celebrazione carica di simboli, riti e spiritualità, questa domenica non è solo la commemorazione dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, ma è anche l’anticamera del mistero pasquale che si compirà di lì a pochi giorni.

Oggi appuntamento alle ore 10.45 per la benedizione delle palme ed a seguire la celebrazione liturgica solenne officiata dal parroco don Pietro.

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme

Secondo i Vangeli, Gesù entrò a Gerusalemme cavalcando un asino — simbolo di umiltà e pace — mentre la folla lo acclamava come re e Messia, stendendo mantelli a terra e agitando rami di palma. Quel gesto, apparentemente trionfale, è però già carico di un significato profondo: Gesù non entra come un sovrano terreno, ma come il “re mite” annunciato dalle Scritture. Un re che andrà incontro alla croce.

La liturgia della Domenica delle Palme riflette questa duplice tensione: da una parte la gioia dell’accoglienza, dall’altra l’ombra imminente della Passione. È una festa che contiene già il seme del dolore e della redenzione.

✝️ Il significato spirituale

Religiosamente, questa giornata invita i fedeli a riflettere sul senso della gloria apparente contrapposta alla verità profonda della missione di Cristo. I rami di palma benedetti, portati in processione dai fedeli, non sono semplici simboli di festa: rappresentano la disponibilità a seguire Gesù anche nel cammino della sofferenza, nella via della croce.

È l’inizio della Settimana Santa, che porterà alla celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Una settimana che chiama alla conversione, al silenzio, alla preghiera, e che culminerà nella gioia della Pasqua, cuore pulsante della fede cristiana.

Tradizione e fede popolare

In molte comunità italiane la Domenica delle Palme è anche un momento di forte partecipazione popolare. Le palme e gli ulivi, spesso intrecciati artisticamente, vengono conservati nelle case come segno di pace e protezione. La processione, che apre la messa, rievoca l’evento evangelico con canti, preghiere e la benedizione dei rami, coinvolgendo fedeli di ogni età.

In cammino verso la Pasqua

La Domenica delle Palme, dunque, non è solo un ricordo liturgico, ma un invito personale e comunitario a intraprendere un cammino interiore. È il primo passo verso la comprensione profonda del mistero pasquale, un appello a lasciarsi trasformare dalla logica del dono e dell’amore che la croce rappresenta.

Con i rami in mano e lo sguardo rivolto alla croce, i cristiani si preparano ad attraversare i giorni più santi dell’anno.

L’Amministrazione comunale di Jenne augura a tutti una buona domenica delle palme!

Di seguito il programma delle celebrazioni:

Grandi novità per l’estate: Jenne si accende di rock

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JENNE – Jenne si accende di rock! L’evento in grande stile viene presentato dalla Pro Loco: il 1° agosto, sul palco di Piazza Vittorio Emanuele III, i Vivere Vasco scalderanno la serata prima dell’esplosivo show degli Heroes and Monsters, power trio di fama internazionale con Stef Burns (chitarrista di Vasco Rossi), Will Hunt (batterista degli Evanescence) e Todd Kerns (bassista e cantante di Slash e dei The Conspirators). Il 2 agosto, spazio ai Fantedica, per un viaggio tra i grandi successi dei Negrita. Due notti di musica, energia e adrenalina pura!

Si conclude a Jenne il triduo per la festa delle consorelle dello Sposalizio della Madonna

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Jenne – Ricorre oggi la festa conclusiva delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, una delle più antiche unioni laicali dell’ex Abbazia Territoriale di Subiaco, oggi diocesi di Tivoli che vede protagonista il borgo di Jenne.

L’appuntamento di oggi domenica 6 aprile 2025 è per le ore 11.00 quando si concluderà il triduo tradizionale che si è svolto in un clima di partecipazione e fede. Il Parroco don Pietro, infatti presiederà la celebrazione liturgica conclusiva in forma solenne.

La storia delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, affonda le radici nel lontano 1751, quando il 25 marzo, il padre predicatore don Pietro Roberti, di comune accordo con le prime consorelle, dettò le regole della Pia Unione. La paziente opera di sacerdoti e religiosi come don Roberti, che hanno ricevuto il prezioso carisma della predicazione, ha prodotto nei secoli, risultati spirituali di inestimabile valore che ancora oggi resistono dinanzi ai cambiamenti.

Costituita in Jenne, ha avuto la sua prima riforma con il riconoscimento canonico da parte dall’allora abate vescovo ordinario Andreotti il 27 gennaio 1985, e la seconda riforma con il vescovo di Tivoli monsignor Mauro Parmeggiani nel 2011.

Da statuto, la Pia Unione è un’associazione laicale nella quale possono essere iscritte tutte le donne residenti a Jenne che abbiano compiuto almeno i diciotto anni di età. All’inizio della fondazione, si stabilì che il numero delle consorelle dovesse essere di quaranta.

La particolarità di questa congrega è legata alla successione dei suoi membri. Infatti, alla morte di una consorella gli succede una componente della sua famiglia ivi a quella più prossima dopo il terzo grado di parentela. In mancanza di una maritata parente si scelga un’altra maritata col consenso delle consorelle, che sarà ammessa nel giorno della festa.

Le consorelle sono obbligate a far celebrare una Messa in suffragio della defunta.

Quali sono in particolare i fini di questa Pia Unione? Il miglioramento della vita cristiana delle Sorelle mediante un approfondimento della conoscenza della fede, la partecipazione ai Ss.mi Sacramenti e l’esercizio della carità fraterna; la promozione e l’incremento del culto divino prestando volentieri la propria collaborazione per la migliore riuscita delle sacre funzioni; aiutare con i suffragi le consorelle defunte. E ancora tra i fini particolari si segnalano la diffusione e la devozione alla santa Famiglia di Nazaret e in particolare alla Madonna Ss.ma perché sia di modello e di aiuto a tutte le mamme e alle giovani che si preparano al santo matrimonio; la promozione e la recita del santo Rosario, possibilmente in famiglia, e la partecipazione della famiglia stessa alla Messa domenicale; la promozione e la consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, invocando anche la protezione di san Giuseppe; la celebrazione solenne della festa del 23 gennaio, abitualmente trasferita alla IV domenica di gennaio, preparandola con un solenne triduo da celebrare all’altare di san Giuseppe. In conclusione, tutte le Sorelle debbono sentirsi impegnate a vivere in modo esemplare la vita cristiana secondo i princìpi del Vangelo e l’insegnamento della Chiesa, dando così buon esempio anche agli altri; sentire come particolare dovere la partecipazione attiva e consapevole alla Messa nelle domeniche e nelle grandi feste dell’anno liturgico e, per quanto possibile, siano animatrici della comunità parrocchiale perché viva in modo sempre più intenso il mistero della Ss.ma Eucarestia.