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A Jenne grande attesa per la festa di Sant’Antonio Abate tra gusto, storia e tradizione!

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Jenne – Grande attesa Festa di S. Antonio Abate “favaro” a Jenne perla della Valle Aniene l’appuntamento è per  domenica 19 gennaio 2025, con caratteristica benedizione degli animali che vengono ”abbelliti” con coperte, veli e fronzoli vari. Dopo la cerimonia di benedizione segue la degustazione delle fave secche sbollite in acqua salata, del “fallone” e della polenta.
“La festa di Sant’Antonio “Favaro” – spiega Rita Molinari – affonda le sue radici nella cultura contadina e viene mantenuta tutt’oggi con grande partecipazione popolare. Il Granoturco seminato a primavera, si raccoglieva alla fine di settembre, e macinato presso il Mulino Comunale, “La Polenta”, realizzata come si faceva un tempo, cotta dentro “ Jo Callaro” o “la cottora” e servita nelle scifette di legno, è condita con il sugo di spuntature e salsicce di maiale e pecorino locale. Il fallone, pizza realizzata con la farina di granoturco e acqua e cotto nell’antico “Forno a legna”, reperto storico ed architettonico risalente all’anno 1751.”
L’organizzazione dell’evento, particolarmente sentito è curata dalla Pro Loco di Jenne in collaborazione con il centro anziani e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
Le ciambelline e la pizza di granoturco (del Fallone) sono preparate artigianalmente dalla “Forneria di Nonna Mirella” di Massimo e Valentina che come noto hanno avviato la loro attività di produzione a Jenne presso l’Antico Forno comunale risalente al 1751.

La Befana arriva a Jenne: un pomeriggio magico per grandi e piccini

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Jenne – Nel cuore dell’alta Valle Aniene, il pittoresco borgo di Jenne si prepara a vivere un momento di festa e tradizione in occasione dell’arrivo della Befana. Domenica 5 gennaio 2024, alle ore 15:30, i suggestivi giardini di Piazza Vittorio Emanuele saranno il palcoscenico perfetto per accogliere questa amata figura delle festività natalizie.

L’atmosfera natalizia, già vivida grazie al fascino unico del borgo, sarà arricchita dalla presenza della Befana in persona, pronta a stupire grandi e piccini. Dalla sua magica calza, infatti, la simpatica vecchietta distribuirà bellissimi doni a tutti i bambini presenti, regalando momenti di gioia e meraviglia.

Un evento comunitario per tutti

L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Jenne in collaborazione con il Comune di Jenne, a testimonianza dell’importanza della collaborazione e del senso di comunità che caratterizzano il borgo. Tutti sono calorosamente invitati a partecipare a questa giornata speciale, pensata per celebrare insieme le tradizioni che uniscono.

Perché non mancare?

Quella del 5 gennaio sarà un’occasione perfetta non solo per i bambini, ma anche per le famiglie e i visitatori che vorranno vivere un momento di magia e riscoprire il fascino delle tradizioni italiane. I giardini di Piazza Vittorio Emanuele, immersi nella tranquillità e bellezza di Jenne, offriranno uno scenario unico e accogliente.

Dunque un evento speciale tutto da vivere per una giornata indimenticabile nel cuore della Valle Aniene. La Befana ti aspetta!

A Jenne grande attesa per il concerto d’organo del maestro Davide Bucci

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JENNE – Proseguono nella perla della valle Aniene le iniziative per il ricco calendario natalizio. Grande attesa per il ritorno del maestro Davide Bucci, organista ufficiale della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma. L’appuntamento è per domani, venerdì 3 gennaio 2025 alle ore 18.00 presso la suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Andrea apostolo. L’organizzazione è curata dalla Pro Loco di Jenne con il patrocinio dell’amministrazione comunale.

Sarà dunque occasione ancora una volta per apprezzare il maestro in una scaletta che si preannuncia essere d’eccezione. Bucci era già stato applaudito nella scorsa estate a Jenne, ed ora sarà occasione per nuove ovazioni.

IL MAESTRO DAVIDE BUCCI è nato a Taranto il 16 settembre 1992.
Consegue nel novembre 2019 con il massimo dei voti il Baccalaureato in Organo principale presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra nella classe del M° Federico del Sordo Arricchisce la propria formazione seguendo i corsi di canto gregoriano con il M° Franz Karl Praßl, composizione e direzione di coro. Collabora attivamente con la Schola Gregoriana in qualità di cantore ed organista, ne accompagna il canto durante le celebrazioni liturgiche e eventi di rappresentanza accademica (tournee negli Stati Uniti d’America, Polonia, Padula, Spagna). Ha partecipato inoltre al congresso AISCGre (Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano) tenutosi a Bautzen nel giugno 2019.

Parallelamente alla formazione accademica, è organista nel Coro della Diocesi di Roma diretto dal M° mons. Marco Frisina, con il quale ha anche partecipato come organista in diverse celebrazioni alla presenza di Sua Santità Papa Francesco. Nel 2011 è stato organista per l’incisione dell’album “Ti cerco Signore mia Speranza” (Elledici) del sacerdote e compositore della Diocesi di Taranto Fabio Massimillo, con il quale collabora abitualmente.

Durante il primo lockdown a motivo della pandemia Covid, ha collaborato con la CEI e l’ufficio delle comunicazioni della Diocesi di Roma in qualità di organista durante le Sante Messe domenicali trasmesse su Rai1 nei mesi di aprile-maggio-giugno.

Nell’agosto 2021 è stato invitato come organista concertista nel festival Musica no claustro tenutosi a Tui nella regione della Galizia in Spagna. Ha partecipato ad una master-class di improvvisazione organistica “AKADEMIE FÜR ORGELIMPROVISATION IM GOTTESDIENST” tenutasi ad Hildesheim in Germania (Bassa Sassonia).

È Music Director and Organist dal 2018 per la vita liturgica della comunità americana con sede a Roma, patrocinata dalla Congregazione dei vescovi e dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Dal settembre 2019 è stato organista sostituto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma e della Cappella Musicale Liberiana diretta dal M° Maurizio Scarfò. Dal 1° aprile 2022 è stato nominato ufficialmente terzo organista della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e della Cappella Musicale Liberiana diretta dal M° Ildebrando Mura.

Attualmente sta ultimando la propria formazione accademica di II livello frequentando il corso di Licenza in Organo Liturgico ed Improvvisazione organistica nella classe del M° Theo Flury (osb) e il corso in Direzione di coro con il M° Walter Marzilli con il quale collabora anche come accompagnatore durante le prove del Laboratorio corale dell’Istituto.

Natività speciale alla Madonna della Rocca con la pace per il Giubileo 2025

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Jenne – La storica Rocca di Jenne, costruita nel XIII secolo e affacciata sulla suggestiva Valle dell’Aniene, accoglie quest’anno una natività speciale. Tra le antiche mura di pietra, simbolo di secoli di storia, spicca il Logo del Giubileo 2025 rappresenta quattro figure per indicare l’umanita’ proveniente dai quattro angoli della terra, sono abbracciati una all’altra per sottolineare la solidarieta’ e fratellanza che deve accomunare i popoli…l’apri-fila è aggrappato alla croce da sottolineare la parte inferiore della croce che si prolunga trasformandosi in ancora metafora della speranza…poi c’e’ Luce, la mascotte dell’Anno Santo, che illumina la scena con il suo messaggio di “Pellegrina di Speranza” tema del del Giubileo. La combinazione tra la tradizione del presepe e il fascino medievale della Rocca offre un’esperienza unica. L’installazione, visitabile fino al 18 gennaio, celebra il Natale unendo fede, storia e innovazione.

A Jenne prima tappa esclusiva del concerto itinerante dei pastori con il Cai di Roma

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Jenne 25 nov 2024 – Grande attesa per la prima tappa del progetto del Coro CAI ROMA “Sentieri antichi, cultura e canti sulle vie dei pastori”, dedicato alla transumanza dei pastori

Il cammino studiato, raccontato, cantato e suonato condurrà il Coro Cai di Roma a Jenne. Nelle montagne attorno al paese la transumanza stagionale aveva inizio e il comune da tempo è impegnato nella valorizzazione dell’antico Tratturo Jenne-Anzio.

Si proporrà un concerto itinerante sulle tracce dei pastori che si incamminavano tra saluti, feste e canti. Non mancheranno testimonianze e memorie dell’attività, della cultura e dei suoni tradizionali dei pastori e l’assaggio di un piatto locale tipico.

  La prima tappa sarà Jenne: save the date Sabato 30 novembre 2024 dalle ore 12 e conclusione evento alle ore 1700 presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. 

Il progetto, che ha ottenuto un contributo economico da parte della Regione Lazio, Direzione Cultura, politiche giovanili e della famiglia, pari opportunità servizio civile – Area Spettacolo dal Vivo, rappresenta un percorso di ricerca sonora sulle antiche vie della transumanza, rete di relazioni storico-culturali, socioeconomiche e artistiche, della nostra Italia del centro sud; un patrimonio ricco e vario, da rendere fruibile anche alle giovani generazioni, con attenzione rinnovata agli ambienti naturali, al paesaggio abitato e alle culture tradizionali.

Gli spettacoli si svolgeranno, oltre che a Roma (Chiesa Santa Maria Liberatrice, Chiostro della Facoltà di ingegneria di San Pietro in Vincoli), nei paesi interessati dai cammini laziali, come Jenne, Artena e Anzio. Particolare attenzione verrà dedicata ad integrare alcune iniziative con il coinvolgimento dei giovani, quali la partecipazione ad attività didattiche in un istituto scolastico. Ogni evento sarà caratterizzato dall’esecuzione di canti antichi riscoperti, trascritti e reinterpretati dal Coro con l’accompagnamento della zampogna, ma anche da contenuti ogni volta diversi, come testimonianze, recitazione di testi, danze, esperienze didattiche e gustative.

Tra gli ospiti dei diversi concerti segnaliamo l’Associazione Internazionale Transhumance Trails and Rural Roads (TT&RR) – Itinerario Culturale «Vie di Transumanza», con il Maestro di zampogna Alessandro Mazziotti, membro del Comitato Scientifico dell’Itinerario «Vie di Transumanza» nonché Direttore di Suoni della Terra S.r.l., che si occupa dello studio degli strumenti a fiato antichi e tradizionali, con particolare attenzione agli aerofoni a sacco italiani (cornamuse e zampogne), dei loro repertori, di prassi esecutive e di tecniche costruttive.

Il progetto comprende l’esecuzione di 5 concerti che, a Jenne e ad Anzio, valorizzeranno anche l’incontro con la popolazione locale, mentre negli altri casi saranno arricchiti con attività didattico-formative.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale invitano tutti a partecipare ad un evento unico nel suo genere.

La storia di Santa Cecilia patrona dei musicisti

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Nel calendario oggi 22 novembre è la ricorrenza di Santa Cecilia, venerata come patrona della musica e dei musicisti, è una delle figure più amate e affascinanti della tradizione cristiana. Sebbene le fonti sulla sua vita siano spesso intrecciate con elementi di leggenda, il suo nome e la sua storia hanno ispirato generazioni di artisti e fedeli, trasformandola in un simbolo eterno di devozione e armonia spirituale.

 

 

 

Chi era Santa Cecilia?

Cecilia nacque presumibilmente a Roma tra il II e il III secolo d.C., in una famiglia nobile e profondamente cristiana. Fin da giovane, dedicò la sua vita a Dio con un voto di castità. La tradizione racconta che fosse promessa in matrimonio a un giovane pagano di nome Valeriano. Durante le nozze, Cecilia rivelò al marito il suo voto e gli parlò di un angelo che vegliava su di lei. Valeriano, impressionato dalla fede di Cecilia, si convertì al cristianesimo e fu battezzato, insieme al fratello Tiburzio.

La coppia si dedicò ad atti di carità, come la sepoltura dei martiri cristiani, un’attività considerata illegale sotto l’impero romano. Tuttavia, il loro zelo religioso non passò inosservato, e Cecilia, insieme ai due fratelli, fu arrestata e condannata a morte per la sua fede.

Il Martirio

La leggenda narra che Cecilia sopravvisse miracolosamente ai primi tentativi di esecuzione: fu rinchiusa in una stanza di bagni pubblici, esposta a vapori letali, ma ne uscì illesa. Successivamente, un carnefice tentò di decapitarla, ma dopo tre colpi, la santa rimase in vita per altri tre giorni, durante i quali continuò a pregare e a confortare i fedeli. Alla fine, Cecilia morì a causa delle ferite riportate. La sua casa a Roma fu trasformata in una chiesa, oggi nota come Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

Santa Cecilia e la Musica

Il legame di Santa Cecilia con la musica risale al Medioevo, quando i suoi atti di vita furono trascritti negli atti dei martiri. La tradizione vuole che, durante le sue nozze, Cecilia cantasse a Dio nel suo cuore mentre gli strumenti musicali suonavano per la festa. Questo episodio, seppur simbolico, ha fatto di lei un’icona dell’armonia tra musica e fede.

La figura di Cecilia come patrona dei musicisti fu consolidata durante il Rinascimento. Nel 1584, l’Accademia di Santa Cecilia fu fondata a Roma come una delle più antiche istituzioni musicali al mondo, e le celebrazioni in suo onore divennero occasione per esecuzioni musicali straordinarie.

Santa Cecilia nell’Arte e nella Cultura

Santa Cecilia ha ispirato innumerevoli opere d’arte, musica e letteratura. Celebri dipinti di artisti come Raffaello e Guido Reni la raffigurano spesso con strumenti musicali, come l’organo portativo, simbolo del suo ruolo di protettrice della musica sacra. Nella letteratura, poeti come John Dryden e Alexander Pope le hanno dedicato odi che esaltano la capacità della musica di avvicinare l’anima a Dio.

Anche nella musica, Santa Cecilia è stata celebrata attraverso composizioni di Henry Purcell, Benjamin Britten e altri, che hanno creato opere ispirate al suo spirito e al suo messaggio.

Il Suo Messaggio Oggi

Santa Cecilia continua a essere una figura di ispirazione per i musicisti e per chiunque cerchi di trovare la bellezza divina nel suono e nell’arte. La sua festa, celebrata il 22 novembre, è un’occasione per rendere omaggio alla musica come linguaggio universale che unisce le persone e eleva lo spirito.

In un mondo spesso frenetico e rumoroso, il messaggio di Santa Cecilia ci invita a ritrovare la serenità e la grazia attraverso l’arte, facendo della musica un ponte tra l’umano e il divino.

RICORDIAMO IL CONCERTO DI DOMENICA 24 NOVEMBRE:

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Sold out di presenze a Jenne per la castagnata e pizze alla padella

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JENNE – Un sabato sera in grande stile quello vissuto ieri nel borgo di Jenne. Protagonista ancora una volta la tradizione, il buongusto e tanta voglia di stare insieme. In tantissimi hanno apprezzato le castagne preparate negli stand allestiti nei giardini pubblici di Piazza Vittorio Emanuele, e poi spazio alle ormai famose pizze alla padella. Le preparazioni hanno soddisfatto anche i palati più esigenti, grandi e piccoli ancora una volta per vivere appieno il borgo che è una perla della Valle Aniene.

L’amministrazione comunale ha espresso soddisfazione per l’ottimale riuscita degli eventi, ringraziando tutti coloro che hanno profuso il loro spasmodico impegno per la comunità e l’aggregazione sociale.

 

 

La Storia del 1° Novembre: La festa di tutti i Santi

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Il 1° novembre, festa di Tutti i Santi, è una delle celebrazioni più antiche e significative della tradizione cattolica. In Italia, questa festività ha radici profonde e rappresenta un momento di raccoglimento, commemorazione e riflessione sul valore della santità e del ricordo di chi ha raggiunto la gloria eterna. Ma come è nata questa festa e come viene vissuta oggi nel nostro Paese?

Le Origini della Festa di Tutti i Santi

La festa di Tutti i Santi, o Ognissanti, nacque per onorare la santità in modo collettivo, celebrando tutti i santi e martiri della Chiesa, anche quelli non canonizzati o ricordati specificamente con un giorno a loro dedicato. Le sue origini risalgono al IV secolo, quando la Chiesa cristiana iniziò a commemorare i martiri, che con i loro sacrifici erano diventati simboli di fede e di eroismo. La celebrazione originaria si teneva il 13 maggio, in seguito all’istituzione di Papa Bonifacio IV, che nel 609 dedicò il Pantheon romano alla Vergine Maria e ai martiri cristiani, stabilendo una festa che onorasse tutti i santi.

Fu solo nell’VIII secolo, con Papa Gregorio III, che la celebrazione fu spostata al 1° novembre. Papa Gregorio consacrò una cappella della Basilica di San Pietro a tutti i santi, fissando in quella data la festa per i fedeli di Roma. Poco più tardi, Papa Gregorio IV estese la celebrazione a tutta la Chiesa cattolica, rendendo la festa di Ognissanti un evento annuale e universale.

Il Significato della Festa di Tutti i Santi

La festa di Tutti i Santi rappresenta l’occasione per ricordare non solo i santi ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, ma anche tutte quelle anime che hanno vissuto una vita devota, dedicata alla fede e al prossimo, senza però ottenere la canonizzazione. È una ricorrenza che celebra quindi la santità come ideale collettivo e che invita i credenti a meditare sulla possibilità della salvezza e della beatitudine.

In Italia, la festa è anche un momento per i fedeli di avvicinarsi ai santi, considerati intercessori tra Dio e gli uomini. I santi sono visti come esempi di fede, che hanno seguito e vissuto i valori cristiani in modo eroico e spesso con sacrifici estremi, come avvenne con i martiri. La commemorazione diventa così un’occasione per riscoprire il significato della fede e riflettere sulla propria condotta alla luce degli insegnamenti della Chiesa.

Tradizioni di Tutti i Santi in Italia

Nel nostro Paese, la festività di Ognissanti è celebrata con una varietà di tradizioni, molte delle quali tramandate nei secoli. Nonostante sia una festa religiosa, in molte regioni italiane si accompagna a usanze e rituali che mescolano elementi cristiani e pagani, simboli della morte e della rinascita, della memoria e della speranza.

  1. Visita ai cimiteri: Una delle tradizioni più diffuse è la visita ai cimiteri per onorare i defunti, un rito che spesso si prolunga fino al giorno seguente, il 2 novembre, quando si celebra la commemorazione dei defunti. Durante questa visita, le famiglie puliscono e decorano le tombe con fiori, soprattutto crisantemi, considerati simboli di eternità.
  2. Celebrazioni liturgiche: In tutte le chiese italiane si tengono messe speciali in onore dei santi, in cui si prega per la salvezza e si invocano i santi come modelli di vita cristiana. Molti fedeli prendono parte a queste liturgie per riflettere sulla propria fede e per trovare ispirazione e sostegno spirituale.
  3. Tradizioni regionali: In alcune regioni italiane, come la Sicilia e la Calabria, si svolgono tradizioni particolari legate a Ognissanti e alla commemorazione dei defunti. In Sicilia, per esempio, si usa preparare dolci tipici come i “Frutti di Martorana” e i biscotti “Ossa dei Morti”, mentre in Calabria si celebra con il “Pane dei Morti”. Questi dolci e piatti tradizionali simboleggiano il ricordo dei cari defunti e un legame spirituale che continua anche dopo la morte.
  4. Accensione di lumini e candele: In molte zone d’Italia è comune accendere lumini e candele, simbolo della luce eterna e della speranza. Questa usanza è diffusa soprattutto nei paesi dell’Italia settentrionale, dove si crede che la luce guidi le anime dei defunti nel loro viaggio verso la pace.

L’Evoluzione della Festa di Tutti i Santi nell’Epoca Contemporanea

Nel corso dei secoli, la festa di Tutti i Santi ha mantenuto il suo valore religioso, ma è anche cambiata sotto l’influenza di costumi e tradizioni moderne, come Halloween, che si celebra la sera del 31 ottobre. Tuttavia, mentre Halloween è percepito come una festa laica e commerciale, in Italia Ognissanti conserva il suo valore spirituale. Le famiglie italiane vivono il 1° novembre come un momento di raccoglimento e preghiera, e molte tradizioni vengono ancora rispettate per celebrare la memoria dei santi e dei defunti.

Inoltre, la festa di Ognissanti è anche un giorno festivo a livello civile, che permette alle famiglie di riunirsi e ricordare insieme i propri cari, mantenendo viva la cultura e le tradizioni italiane.

La festa di Tutti i Santi il 1° novembre rappresenta una celebrazione profondamente radicata nella cultura e nella spiritualità italiana. È un momento di raccoglimento, di memoria e di fede, in cui le famiglie si uniscono per rendere omaggio ai santi e ricordare i defunti. Dalle messe solenni alle tradizioni culinarie e locali, questa ricorrenza continua a ricordare l’importanza della fede e del rispetto per chi ci ha preceduto. Ognissanti è un invito alla riflessione sulla santità e sulla possibilità di condurre una vita ispirata ai valori del Vangelo.

Tutto pronto a Jenne per la castagnata e per le pizze alla padella

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JENNE  – Tutto pronto per vivere tutti insieme nell’accogliente borgo dell’alta valle Aniene l’arrivo dell’autunno in tepori di primavera. Il meteo infatti assicura giornate splendide con un clima molto mite ideale per trascorrere una giornata a Jenne all’insegna della convivialità, del buon gusto e della tradizione. L’appuntamento è per sabato 2 novembre 2024 dalle ore 17.00 con l’apertura degli stand  per la degustazione delle castagne tipiche e delle famose pizze alla padella. Jenne vi aspetta!

Di seguito il dettaglio evento: