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novembre 2022

Il “Salvatore” nasce a Jenne, è Presepe vivente edizione speciale 2022

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JENNE – Grande attesa nella perla della Valle Aniene per l’edizione speciale del Presepe Vivente 2022. Quest’anno rappresentazione partecipativa con coinvolgimento diretto nelle fasi di predisposizione scenografica di un evento destinato ad entrare nel cassetto dei ricordi indelebili per la vita del borgo. L’amministrazione comunale, unitamente alla Pro Loco,  propone dunque un format che è stato affidato alla professionalità degli autori televisivi Paolo Logli e Paola Tavella, i quali hanno ideato questo evento unico nel suo genere.

“Jenne da sempre è stato caratterizzato dal Presepe Vivente –  spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti  nella storia locale si sono ripetute edizioni vissute con grande entusiasmo e partecipazione massiva con pubblico intervenuto da ogni dove. Dopo lo stop causato dalla pandemia ora Jenne è di nuovo protagonista e quest’anno in particolare accogliamo la nascita del Salvatore in grande stile ed invitiamo tutti a partecipare”

La particolarità di questa edizione speciale consiste nella partecipazione diretta di apprezzate e bellissime artiste di chiara fama come Milena Miconi e Natalie Caldonazzo. 

Dal 12 novembre inoltre prenderanno il via i seminari di recitazione ed arti propedeutici alle Sacre rappresentazioni previste per il 26 Dicembre 2022 e per il 5 gennaio 2023.  Le scenografie saranno curate da Dario Vandelli per una esperienza che si preannuncia suggestiva e a dir poco spettacolare.

Si può inoltre essere diretti protagonisti in questa edizione speciale, frequentando un apposito corso gratuito predisposto per attori e figuranti e che costituisce una occasione per vivere una esperienza unica, ma anche per arricchirsi della formazione scenica e professionale offerta per questa occasione.

L’edizione de “Il Salvatore nasce a Jenne” è dunque una occasione esperienziale ed affascinante da non perdere. Di seguito tutte le informazioni, contatti per partecipare come parte attiva!

Jenne ricorda i suoi defunti

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Jenne – E’ stata celebrata questa mattina alle ore 11 presso il cimitero comunale la Santa Messa in suffragio dei defunti. Il parroco don Pietro ha ricordato tutti  coloro che ci hanno preceduto. Molta la partecipazione sia da parte di residenti ma anche di jennesi che proprio in questo periodo sono soliti tornare nel borgo per onorare la memoria dei loro familiari scomparsi tra la commozione generale. Un luogo sacro, il cimitero di Jenne che si è presentato dunque con tutto il suo decoro.

Il 2 novembre è il giorno in cui ci si sofferma di piu’ a pensare alle persone che ci hanno preceduto. E’ la commemorazione dei defunti. Una ricorrenza della Chiesa cattolica celebrata ogni anno, il giorno successivo alla solennità di tutti i Santi. L’idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava infatti tutti i morti, il sabato prima della domenica di Sessagesima, così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II.

La concezione dell’anima che sopravvive in seguito alla morte del corpo fu la spiegazione razionale per giustificare la risurrezione dei morti, concetto pressoché incomprensibile per la cultura occidentale. Il 2 novembre è consuetudine, oltre a visitare i cimiteri, addobbare le tombe con fiori.
L’origine risalirebbe a un rito bizantino antichissimo dedicato appunto ai morti, che però si celebrava in un periodo compreso tra gennaio e febbraio. Nella storia della Chiesa la prima celebrazione di questo tipo risale al 998 d.C., quando l’abate benedettino sant’Odilone di Cluny decise che quell’anno le campane dell’abbazia per la prima volta suonassero con rintocchi funebri in memoria dei defunti.

Da Cluny il rito si diffuse in tutta la Chiesa cattolica anche se la festa sarà riconosciuta ufficialmente solo nel XIV secolo, e venne chiamata col nome latino di Anniversarium Omnium Animarum. Da allora in avanti ogni anno il 2 novembre si ricordano i defunti e si vanno a trovare i propri cari scomparsi nei cimiteri. Nonostante sia una solennità, non è annoverata fra le feste di precetto.

Il fiore tipico di questa solennità è il crisantemo, il cui significato però esula dalla morte, anzi ha una connotazione positiva. Essendo simbolo di gioia e vitalità in gran parte dell’Asia vengono usati per i matrimoni e le più importanti celebrazioni. Si è diffusa l’usanza di portarli al cimitero perché sono in piena fioritura in questo periodo e poi perché vengono associati alla pace: in tal senso vengono portati ai propri cari estinti augurando loro pace intesa come fine della sofferenza e resurrezione.