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Vita amministrativa a Jenne, il neo assessore Cristiano Lauri: “proseguo il mio lavoro con totale impegno nella mia comunità”

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Jenne – Da attivissimo consigliere a neo assessore al Comune di Jenne. A distanza di qualche giorno dalla nomina Cristiano Lauri rompe il silenzio e ringrazia il sindaco e la squadra di maggioranza per la fiducia che gli è stata riservata. Il suo ingresso in giunta è stato un avvicendamento concordato con l’uscente assessore Lorenzo Lauri nella logica di una collaborazione proficua per il bene della comunità. E per Cristiano si tratta di proseguire un intenso lavoro profuso anche nelle vesti di consigliere, ed oggi con qualche responsabilità in più da seguire.

“Il periodo dell’emergenza – spiega l’assessore –  è stato particolarmente intenso e delicato e siamo riusciti a fronteggiare ogni cosa grazie ad una perfetta sinergia tra l’istituzione locale e la popolazione. Oggi più che mai fare l’amministratore significa servire il popolo, aiutarlo nel rispetto delle leggi, ma aiutarlo negli aspetti di vita quotidiana. C’è bisogno infatti di riscoprire questi valori di cui noi siamo sicuramente portatori.” E Cristiano Lauri esprime anche soddisfazione per l’avanzamento dei lavori presso la Casa di riposo che segue costantemente così come il suo impegno per il cimitero comunale ed altri settori come il sociale e con una disponibilità costante verso il prossimo.

 

 

Fede e Covid 19, fr. De Bellis: “San Rocco icona di fede e devozione dal medioevo ad oggi”

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San Rocco è stato e resta nel cuore e nelle preghiere dei suoi fedeli , colpiti oggi da una nuova epidemia , che è comparsa nel nostro tempo all’improvviso , e ne siamo straziati da questo virus , che può essere equiparato alla peste che San Rocco combattete   e vinse semplicemente con la preghiera e con la sua eroica e traumaturgica carità .
San Rocco è  stato e resta un singolare testimone della carità di Cristo , modello evangelico di distacco dalle cose del mondo , si fa povero , animatore di servizio ed esempio e di altruismo , rifugio e speranza nella Provvidenza Divina difronte all’impossibile  umano .
Amico/a se anche tu vuoi intraprendere un cammino all’ombra di San Rocco , e come Lui vuoi servire  il Signore , allora contattaci e vivi anche tu con la tua comunità un cammino semplice fatto di fede, speranza e carità .
La forza trainante della storia e del mondo è l’amore : Dio è l’Amore e San Rocco ne è un segno certo .
Preghiamolo con  fede , guardiamo a Lui che è nostro amico , perché è amico di Dio .
Coronavirus, un’epidemia di cui si conosce poco, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. C’è un Santo in particolare, a cui si fa ricorso proprio in periodi come questi, ed è San Rocco da Montpellier. La sua devozione inizia nel pieno Medioevo quando, contro la terribile piaga della peste, veniva invocato affinché placasse il contagio. Attualmente il suo culto ha varcato i confini italiani ed europei; solo in Italia vi sono tremila chiese, oratori e Santuari, è  patrono di ben 1386 comuni e compatrono di 890 paesi, un santo molto venerato in Basilicata e nel sud Italia, a cui rivolgersi con fede in questo momento delicato della nostra storia.                                                                                                                                                                                                   

Nessuno può dimenticare, per la sua vita e per la vita dell’umanità, l’epidemia in cui siamo sommersi; nessuno può minimizzare il grande impegno dei medici, degli operatori sanitari e sociali, e nessuno può lavarsi le mani dagli sciacalli che la nostra società opulenta, predatrice, fa nascere dai suoi egoismi inveterati. Davanti ad una situazione così confusa e pericolosa, il popolo di fedeli guarda a San Rocco ed osasperare in una conversione e in una nuova mentalità nei confronti della natura, degli altri e dello stesso Dio. San Rocco, dentro epidemie ancora più virulente e devastatrici di quelle odierne, cristiano convinto, non è stato a bilanciare vantaggi e  svantaggi, pericoli e fortune, devozioni alle tombe degli Apostoli a Roma, e morti che continuamente incontrava sulla strada del suo pellegrinare. Si è messo immediatamente a servizio del sofferente, povero o ricco, giusto o malvagio, strafottente o condiscendente, il povero insomma che incontrava mezzo morto nel suo cammino, e così si fermò, cambiò direzione, sensibilizzò il giro dei sani per recare sollievo ai colpiti dall’epidemia. Fu tale la sua opera, e tanto pericolosa l’epidemia dei suoi tempi, da renderlo la “Mano di Dio in soccorso per tutta la sua vita dei malati di lebbra. Non era medico, ma portava ai malati l’affetto di un uomo, la forza di un lavoratore che presta mani e piedi a chi ne aveva bisogno, e portava la misericordia di un Dio che usciva dalla regola dei conventi per favorire un incontro con i laici,perché non si smarrisse mai la speranza. 

L’  “Associazione Europea Amici di San Rocco fondata nel 1999, conta 76 gruppi  di preghiera in Italia e 18 negli altri paesi europei. Tante sono le opere di accoglienza e carità che svolge nel nome del Santo di Montpellier. In questo momento di particolare emergenzala nostra Associazione si mostra maggiormente impegnata come gruppo di credenti a mettersi a disposizione dei bisogni spirituali, morali e curativi di tutti, e soprattutto delle vittime di questa epidemia, cercando di rispecchiare i valori del Santo pellegrino, non un santo  delle piazze delle ricorrenze periodiche,  ma un uomo di Dio da prendere ad esempio di concreta carità ardente.

Sono vicino a tutti gli italiani , ed al mondo intero, e sono sicuro che ne usciremo con la forza dell’opera e della fede, il coronavirus , un’epidemia di cui si conosce poco, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. C’è un Santo in particolare, a cui si fa ricorso proprio in periodi come questi, ed è San Rocco da Montpellier. La sua devozione inizia nel pieno Medioevo quando, contro la terribile piaga della peste, veniva invocato affinché placasse il contagio. Attualmente il suo culto ha varcato i confini italiani ed europei; solo in Italia vi sono tremila chiese, oratori e Santuari, è  patrono di ben 1386 comuni e compatrono di 890 paesi, un santo molto venerato in In tutte le regioni e nel sud Italia, a cui rivolgersi con fede in questo momento delicato della nostra vita .

Il Santo pellegrino, che metteva assieme tutte le forze disponibili per i  momenti più impossibili e gravi, convinto che fosse Dio, come sempre, a guidare la storia.  

Fratel Costantino De Bellis 

Fase 3, al via i centri estivi, discoteche, convegni e piccoli concerti

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Redazione – Da lunedì 15 giugno inizia l’ultimo step delle riaperture. I bambini entreranno nei centri estivi, si tornerà a cinema, teatro e negli spazi culturali per piccoli incontri, riprenderanno anche convegni e discoteche. Il tutto con nuove linee guida che sono state approvate dalla Conferenza Stato Regioni e che verranno allegate al Dpcm che disciplina la Fase 3.

Discoteche
Si torna a ballare ma solo all’aperto con un distanziamento di un metro da fermi, da due se in pista. Vietata la vendita di bevande e drink al bancone. I clienti delle discoteche dovranno fare una fila ordinata mantenendo le distanze, ritirare la bevanda e allontanarsi. La capienza dei locali è ridotta praticamente della metà e per evitare assembramenti fuori sarà necessario prenotare online e fare i biglietti per via telematica per gli ingressi.

Teatri e cinema
Un massimo di duecento spettatori al chiuso, mille all’aperto e mascherine per il pubblico, per gli operatori che organizzano l’accesso del pubblico e per gli artisti. Regole che molti locali, al chiuso, considerano troppo penalizzanti per azzardare una riapertura nella stagione estiva preferendo rimanere chiusi e ricominciare a settembre.
Pubblico, artisti e lavoratori degli spettacoli dovranno sostanzialmente seguire le stesse regole: distanziamento di un metro, misurazione della temperatura corporea e utilizzo obbligatorio di mascherine, periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi anche tra un evento e l’altro nella stessa giornata. E poi aereazione naturale, sistemi di disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento, divieto del consumo di cibo e bevande durante lo svolgimento degli spettacoli, vendita dei biglietti preferibilmente online

Centri estivi
Da lunedì ripartono anche i centri estivi per i bambini con almeno tre anni. Per accedere bisognerà seguire una serie di regole e permettere le iscrizioni dando dei criteri di priorità d’accesso: deve essere avvantaggiato chi ha più bisogno.
Gli ingressi nei centri devono essere scaglionati per evitare gli affollamenti, magari con accessi ogni cinque o dieci minuti, verificando inoltre la temperatura dei bambini.
All’interno dei centri ci si dovrà lavare spesso le mani, si dovrà rispettare la distanza di un metro, non ci si dovrà toccare il viso. Si suggerisce, dove possibile, di sfruttare sempre gli spazi aperti. Rimane, comunque, la necessità di indossare le mascherine in alcuni casi.
I bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi, diversificati per fasce d’età. Per chi ha tra 3 e 5 anni, il rapporto deve essere di un adulto (quindi un operatore) ogni cinque bambini. Da 6 a 11 anni, il rapporto diventa di un bambino ogni sette operatori. Infine, per gli adolescenti da 12 a 17 anni il rapporto sarà di un ragazzo ogni dieci operatori.

Drappo bianco simbolico del Comune di Jenne nel ricordo della strage di Capaci

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Jenne – L’amministrazione Comunale di Jenne ricorda il 23 Maggio 1992 con deferenza e rispetto. Una data in cui l’apice della violenza ebbe ad infliggere la morte al giudice Falcone nella strage di Capaci.
A livello simbolico pertanto si espone il drappo bianco per ricordare e mai dimenticare.

La storia:

Il 23 Maggio 1992, Giovanni e la moglie Francesca, di ritorno da Roma, atterrano a Palermo con un jet del Sisde, un aereo dei servizi segreti partito dall’aeroporto romano di Ciampino alle ore 16,40. Tre auto, una Croma marrone, una bianca e una azzurra li aspettano. È la scorta di Giovanni, la squadra affiatatissima che ha il compito di sorvegliarlo dopo il fallito attentato del 1989 dell’Addaura. Ma poco dopo aver imboccato l’autostrada che congiunge l’aeroporto alla città, all’altezza dello svincolo di Capaci, una terrificante esplosione (500 kg di tritolo) disintegra il corteo di auto e uccide Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Covid 19, riaperture e spostamenti dal 18 maggio

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A partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.
Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.
È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus COVID-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata.
La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus COVID-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.
Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

– Attività economiche e produttive

A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti statali emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 o, nelle more di tali provvedimenti, dalle Regioni.
Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle regioni al Ministero della salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico.
In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale.

– Sanzioni

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

Firmato il protocollo: Le Sante Messe aperte ai fedeli dal 18 maggio

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Jenne – Finalmente è stato sottoscritto poco fa il protocollo ufficiale a Palazzo Chigi: Dal 18 maggio 2020 dunque  i fedeli potranno tornare a Messa.

Il documento di portata storica è stato firmato da S.E. il  Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Il documento evidenzia che ci saranno ingressi contingentati, con accesso obbligatorio  con la mascherina e che non potranno entrare coloro che hanno una temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° centigradi. Ingressi contingentati significa che nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il parroco individuerà la capienza massima dell’edificio sacro. All’ingresso ci saranno alcuni volontari della parrocchia  o collaboratori che favoriranno l’accesso e l’uscita e vigileranno sul numero massimo di presenze consentite. In ogni caso bisognerà evitare ogni forma di assembramento.

Per distribuire la comunione il celebrante, o il ministro straordinario dell’eucarestia, dovrà igienizzare le mani e indossare i guanti e la mascherina, avendo cura di non venire a contatto con le mani dei fedeli. Si raccomanda inoltre di distinguere, ove possibile, porte di ingresso di uscita da lasciare aperte per non toccare le maniglie. Nell’afflusso e nel deflusso la distanza tra i fedeli sia di un metro e mezzo. Mentre durante la celebrazione sarà sufficiente un metro.

Le acquasantiere invece  resteranno vuote e niente segno della pace. Il documento chiede inoltre che si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone divenrsamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni.

Ma ora la Cei trasmetterà alle Diocesi e quindi alle parrocchie tutte le  disposizioni nei dettagli. (Jenne 7 Maggio 2020)

Celebrata a Jenne la Santa Messa in memoria di Mons. Giuseppe Cognata fondatore delle suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore

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Jenne 24 Aprile 2020 – Si è svolta ieri a Jenne presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo la celebrazione Eucaristica urbi et orbi di commemorazione nell’ 87° anniversario dell’ordinazione episcopale del servo di Dio Monsignor Giuseppe Cognata. Purtroppo a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid in atto. Con commozione e fede il parroco di Jenne don Gaetano Maria Saccà ha celebrato questo evento che sotto il profilo liturgico ed ecclesiale ha assunto una valenza storica mondiale. La concomitanza, infatti con la conclusione di un lunghissimo processo che ha accompagnato la vita interiore e di fede del Vescovo fondatore delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

La figura di Mons. Cognata, testimonia oggi più che mai l’umiltà, compostezza e grande fede. Una storia intensa di una vita fortunatamente riabilitata da calunnie per il suo saper fare il bene e che gli provocarono addirittura l’esilio ed un ridimensionamento umano, morale ed ecclesiale del quale trasse parziale giustizia in vita ma in età piuttosto avanzata.

Ora il percorso è completo però e quell’ombra che era rimasta oggi diventa luce. Ed è quanto traspare proprio dal messaggio in video le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore che hanno dato ufficiale notizia attraverso un video diffuso anche sui canali social della congregazione religiosa della Dichiarazione di innocenza per Mons. Cognata.

Un caso unico nella storia che vede per l’appunto protagonista il  Vescovo di Bova, Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Il prelato nacque ad Agrigento nel 1885 e morì a Pellaro in provincia di Reggio Calabria nel 1972 e riposa a Tivoli.

Don Gaetano Maria Saccà per l’occasione ha trasmesso in diretta social la celebrazione, accompagnata da una lettera di ringraziamento ai numerosi partecipanti on line che di seguito riportiamo.

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Oggi 23 aprile, ricade l’87° anniversario dell’ordinazione episcopale di
don Giuseppe Cognata, salesiano, vescovo di Bova, avvenuta la domenica in
Albis del 1933 presso la Basilica del Sacro Cuore a Roma, e in tale occasione,
ho voluto celebrare in forma privata in memoria di questo grande evento, che
rese al presule la pienezza del sacerdozio.
In attesa della Celebrazione Eucaristica solenne, che si terrà spero presto
nella casa Generalizia delle Suore Oblate del Sacro Cuore in Tivoli, volevo
ringraziare innanzi tutto la Superiora Generale delle stesse la Madre Graziella
Benghini, e tutte le suore, in particolare quelle salite in cielo, che in questi
lunghi anni hanno molto sofferto nel sapere e vedere il loro padre fondatore
confinato e condannato, e i molti vescovi, salesiani e fedeli laici, che si sono
succeduti e adoperati per il riconoscimento dell’innocenza del servo di Dio.
Questo anniversario si innesta a pochi giorni dalla notizia tanto attesa da
80 anni, nella quale il Santo Padre Francesco – che ringrazio di cuore a nome di
tutti – ha cancellato il peso dell’ingiusta condanna che il santo vescovo ha
saputo portare in questi lunghi anni con silenziosa dignità, in piena
obbedienza alla Chiesa, dando a noi la possibilità di avviare finalmente il
processo per il riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio.
Con grande commozione, ho già avuto modo di ricordare domenica 19
aprile 2020, il profondo legame che ebbi con uno dei sacerdoti più vicini al
vescovo Giuseppe, Don Salvatore Tripodi, ormai avanti negli anni che abitava
nell’abitazione in una casa con il fratello e il nipote nel mio paese di origine
Palizzi Marina, e per quanto gli era possibile collaborava con la parrocchia
locale, il quale ebbe modo di raccontarmi minuziosamente fino alla morte, i
particolari dell’annosa vicenda che ebbe come protagonista il vescovo
Cognata, e trasmettermi tutto l’amore e la profonda venerazione per
quest’uomo di Dio, che eroicamente, nel silenzio, seppe accettare l’iniqua
condanna, offrendola a Dio per la conversione del padre e per lo sviluppo della
sua neonata fondazione, l’Istituto delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
Il Vangelo di Giovanni che oggi ci offre la Chiesa, parla del giudizio
finale, che è già in atto, ed incomincia nel corso della nostra esistenza. “Tale
giudizio è pronunciato in ogni istante della vita, come riscontro della nostra
accoglienza, con fede, della salvezza presente ed operante in Cristo, oppure della nostra
incredulità, con la conseguente chiusura in noi stessi. “Ma se noi ci chiudiamo
all’amore di Gesù, siamo noi stessi che ci condanniamo”. La salvezza è aprirsi a Gesù,
e Lui ci salva; se siamo peccatori – e lo siamo tutti –, gli chiediamo perdono, e se
torniamo a Lui con il cuore contrito, il Signore ci perdona. Ma affinché questo avvenga,
dobbiamo aprirci all’amore misericordioso di Gesù, che è più forte di ogni peccato e di
ogni nostra resistenza”.
Mons. Giuseppe Cognata, nei suoi scritti, nelle direzioni spirituali, ma
soprattutto con gli atteggiamenti della sua vita, seppe trasmettere questa
misericordia di Dio, ed ora possiamo chiedere l’intercessione del nuovo Servo
di Dio, affinché egli ci possa guidare nelle tenebre del dubbio e dell’incredulità,
verso la Luce di Cristo Risorto, mantenendo sempre ferma la certezza della
presenza della Trinità in tutto e in tutti, poiché da questa fede, ogni giorno
rinnovata, possiamo ritrovare la fiducia e superare l’angoscia del momento
presente.
Abbiamo voluto inoltre, pregare in questa celebrazione il Signore, di
mandare alla Sua messe sante e numerose vocazioni, sacerdotali, missionarie
e religiose. San Giovanni XXIII ci ricorda ancora oggi che “Maria è l’ideale del
seminarista e lo specchio del sacerdozio.”
Ringraziamo il Signore per averci fatto dono di un così grande padre, il
Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, che confidando totalmente in Gesù e
nella sua provvidenza, invita ciascuno di noi a fare altrettanto con pazienza,
fiducia e piena abnegazione.
Voglio infine ricordare una massima a me tanto cara del servo di Dio:
“Ogni giorno che spunta, sia per te un continuo sorriso di sani ricordi, di sani desideri,
di opere di carità, di doveri e di lavoro, ma che Dio possa comprenderli tutti nella parola:
AMORE.”
Don GAETANO MARIA SACCA’

 

Questo invece è il testo del Comunicato ufficiale con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, annuncia che Papa Francesco, in relazione all’istanza presentata dal Gruppo dei Giuristi Cattolici, autorizza l’apertura della Causa di Beatificazione di Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

Roma 18 aprile 2020
Comunicato ufficiale del Rettor Maggiore
Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), S.D.B., Vescovo Bova, Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore
Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha la gioia di annunciare, nell’esultanza del tempo pasquale e nella festa della Divina Misericordia, che la Congregazione delle Cause dei Santi, con lettera inviata in data 15 aprile 2020 al Postulatore Generale dei Salesiani (Prot. VAR. 8579/20), don Pierluigi Cameroni, a firma di Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della medesima Congregazione, comunica: «Sono lieto di informarLa che la Congregazione per la Dottrina della Fede, con Lettera N. Prot. 911/1935-AS265-74579 del 17 febbraio c.a., ha comunicato a questo Dicastero che il Santo Padre “dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di S.E. Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova”».
Resta doveroso il più vivo ringraziamento al Santo Padre per la convinzione e l’impegno di una scelta, tanto meditata quanto trasparente nella specificità della forma seguita, che reintegra nella loro pienezza i valori della verità e della giustizia.
Il ringraziamento va doverosamente esteso anzitutto al Gruppo dei Giuristi Cattolici per l’essenziale e determinante ruolo svolto e a tutti coloro che in diversi tempi e modi hanno reso possibile questo straordinario evento tanto atteso da tutta la Famiglia Salesiana, in particolare dalle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, e dall’intera Comunità ecclesiale.

Di seguito la dichiarazione ufficile di innocenza proclamata da Madre Graziella Benghini  dalla casa generalizzia de suore salesiane oblate del sacro cuore di Tivoli:

Pubblicato il decreto per il credito unificato – Emergenza Covid

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Roma 9 Apr 2020 – E’ stato approvato dopo la trovata intesa  il decreto legge n. 23 del 9 Aprile 2020  recante:  “misure urgenti per l’accesso al credito ed il rinvio di adempimenti da parte delle imprese” 

Cliccando nel link sottostante è possibile scaricare il decreto così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9/4/2020

decreto Legge n. 23 8 Aprile 2020 Accesso al credito Emergenza Covid

Il centro anziani di Jenne invia donazione economica all’Ospedale Spallanzani di Roma

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Jenne  – Un gesto particolarmente importante è stato compiuto questa mattina dal Centro Anziani di Jenne. Il Presidente Sergio Lauri, infatti, ha provveduto su decisione comune di tutti  di inoltrare all’Ospedale Spallanzani (Istituto per le malattie infettive) di Roma una donazione di euro 500,00. Fondi che sono stati risparmiati dalla struttura che in questo modo ha voluto inviare il suo contributo per l’emergenza Covid 19.

Tante gocce fanno una brocca e anche dal centro anziani di Jenne la solidarietà si è concretizzata in questo modo. Apprezzamento è stato espresso dal Sindaco Giorgio Pacchiarotti che si è detto orgoglioso della sua comunità che con sobrietà, garbo e disciplina sta affrontando questo difficile momento.

 

 

 

 

 

Emergenza Covid 19 – Al via a Jenne la consegna pubblica di mascherine per tutti i cittadini

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Jenne 26 Mar 2020 – Saranno consegnate domani Venerdì 27 Marzo 2020 500 mascherine che il Comune ha provveduto ad acquistare per la cittadinanza. Le protezioni facciali saranno lasciate all’esterno in prossimità delle maniglie dei portoni esterni e/o cancelli delle abitazioni.
“Si tratta – spiega l’amministrazione comunale –  di un intervento massivo che il Comune ha voluto intanto assicurare per questa emergenza in atto, dopodichè attendiamo anche l’arrivo di altre 200 mascherine che dovrebbero poi arrivare dalla Regione Lazio. Ricordiamo che oltre alle stesse, è importante e basilare rispettare le distanze di sicurezza tra una persona e l’altra mantenendo almeno un metro di distanza. Oltre al fatto che non si deve uscire dalla propria casa se non per esigenze indifferibili ed urgenti. A Jenne fortunatamente non abbiamo alcun caso di contagio registrato, è bene quindi preservare e mantenere questa situazione nell’interesse di tutti”.