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Lutto a Jenne per l’improvvisa scomparsa di Manuela Pacchiarotti ved. Giacomo Pacchiarotti

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Ieri sera  presso la propria abitazione in Jenne è  mancata improvvisamente all’età di anni 55 la cara

 MANUELA PACCHIAROTTI 

ved. Giacomo Pacchiarotti

Lascia il figlio ed i familiari tutti.

Jenne, 13 dicembre 2023 – La data dei funerali sarà resa nota successivamente, la salma è stata composta presso la abitazione della defunta ove è possibile tributarle l’ultimo saluto.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale tutta, profondamente colpiti dalla prematura scomparsa della cara Manuela, ricordano il marito, il compianto Giacomo Pacchiarotti assessore comunale di Jenne scomparso 4 mesi fa ed esprimono vicinanza alla famiglia e profondo cordoglio per quanto accaduto.

 

Le luci degli angeli illuminano i cuori di Jenne, toccante cerimonia del ricordo

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JENNE – Si è svolta questa mattina alle ore 11.00 in una gremita Chiesa di Sant’Andrea Apostolo in Jenne, la suggestiva ed emozionante cerimonia “Jenne ricorda il volo degli angeli”. L’amministrazione comunale in collaborazione con la Parrocchia, ha voluto organizzare un evento intriso di significato, di emozioni, di ricordi, di commozione, riuscendo ancora una volta a far vivere seppure in una dimensione diversa, la memoria di quegli angeli che dal 1970 ad oggi hanno lasciato la vita prematuramente.

Ed erano tantissimi gli intervenuti, i familiari dei defunti i cui nomi sono risuonati in quella stessa Chiesa ove sono stati protagonisti di gioie, e del dolore dell’ultimo saluto. C’era tanta emozione, tanta compostezza da parte di tutti in un clima di raccoglimento che è stata una vera occasione per riflettere sul senso della vita, sull’unico modo per chi resta, nell’onorare la memoria di quanti troppo presto ci hanno lasciato.

Pelle d’oca, nel momento in cui il vice sindaco Cristiano Lauri, ha spiegato l’iniziativa, e tanta commozione e profondo raccoglimento interiore vissuto da tutti i partecipanti, durante la chiamata di ciascun defunto, di cui veniva letta la data del decesso e la giovane età del momento di distacco. Al seguito i familiari indicati dal fondo della Chiesa si sono recati presso l’altare dove con l’assistenza di Assunta, hanno consegnato una luce, un lume ed una rosa. A significare che le loro memorie brillano ancora e profumano tutte insieme. Lo scorrere delle date di cui il vice sindaco ha dato lettura, l’andirivieni di familiari, ha unito tutti in una coralità di intenti, celebrativa ma di profonda riflessione.

Per ciascun defunto è stato individuato uno o più familiari che dal fondo della Chiesa a nome di ciascuno hanno portato il lume e la rosa fino all’altare.

Quelle persone, in quel tragitto, molte visibilmente emozionate, alcune con il tremore del fiore portato in mano. Quanto amore, quanti ricordi si sono uniti oggi nelle storie diverse di tante famiglie jennesi, molte trasferite altrove per motivi di lavoro, ma con il cuore sempre fermo a Jenne. I nomi di questi defunti prematuramente scomparsi, si sono ritrovati a distanza di anni tutti insieme, con i loro cari, con gli amici, e con i fedeli che hanno assistito alla celebrazione liturgica. Tante famiglie sono passate a consegnare la luce ed il fiore, ognuna con il suo composto dolore. Ferite che il tempo, non riesce mai a guarire perchè il distacco terreno è un qualcosa che incide il cuore. Manca sempre un tassello nel mosaico di tante vite. Storie di malattie, di incidenti automobilistici che hanno spezzato la vita di giovani ragazzi, decessi improvvisi. Una parte della comunità è stata ricordata con forza e determinazione, ma soprattutto come richiamato in precedenza con una compostezza unica.

Per ogni defunto è stato individuato uno o più familiari

La musica che ha accompagnato la celebrazione liturgica è stata una preghiera continua, al violino il Maestro Lorenzo Sbaraglia, all’organo il Maestro Claudio Puliti, ed in voce il Tenore Simone Lollobattista. Emozioni uniche, che per raccontarle devono essere vissute.

Sono venuti tutti, rispondendo all’invito ed in molti si sono ritrovati per questa occasione indubbiamente triste, ma nel contempo gioiosamente intensa nel celebrare il senso della vita.

“Nel ricordare i nostri cari – ha affermato il sindaco Giorgio Pacchiarotti – abbiamo tutti provato una emozione fortissima e all’interno della Chiesa la comunità era unita nel comune denominatore dei valori identitari nel ricordo della memoria dei nostri angeli. Insieme sono stati ricordati ed onorati, in preghiera e raccoglimento, una cerimonia di grande valore”.

E l’amministrazione comunale con l’occasione ha ringraziato tutti coloro che a vario titolo e ruolo hanno collaborato per rendere omaggio agli angeli di Jenne. La loro luce ora brillerà più forte nel cielo.

Le offerte dei familiari dei defunti sono servite a coprire le spese per l’organizzazione, il rimanente è stato consegnato per le necessità della Parrocchia.

Per la misericordia di Dio, unitamente a tutti gli altri cari defunti jennesi, riposino in pace!

 

 

 

Alcuni brevi clips della toccante cerimonia

Jenne ricorda “il volo degli angeli”

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Jenne – Appuntamento tra emozione, preghiera e  commemorazione Domenica 3 dicembre 2023 alle ore 11.00 presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.

 

L’amministrazione comunale di Jenne unitamente al parroco  don Pietro intendono ricordare insieme alle famiglie  tutti i giovani jennesi prematuramente mancati dal 1970 ad oggi che riposano nel nostro cimitero. 

Ci ritroveremo in un momento di preghiera, di ricordo e di speranza.

Un modo per tenere ancora le loro lampade accese, onorandone la memoria in una celebrazione per ricordare il volo dei nostri angeli.

 

Il Sindaco e l’amministrazione comunale con don Pietro invitano tutti a partecipare alla celebrazione liturgica!

“Nessuno muore, finchè vive nel cuore di chi resta”

 

Allerta meteo sul Lazio: previsti venti forti di burrasca

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Roma – Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso l’Avviso di condizioni meteorologiche avverse  con indicazione che dalla mattina di oggi venerdì 17.11.2023, e per le successive 24 ore, si prevedono sul Lazio: Venti da forti a burrasca, fino a burrasca forte dai quadranti settentrionali specie sui settori costieri e appenninici. Forti mareggiate lungo le coste esposte.

Lutto per la scomparsa di Marcellina Massimi

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Giorno Mercoledì 8 novembre 2023 si è spenta presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma all’età di anni 75 la cara

MARCELLINA MASSIMI

Lascia il fratello Mario, Angela Mantella ed i familiari tutti.

I funerali si svolgeranno Lunedì 13 novembre 2023 alle ore 10.00 presso il Monastero di San Cosimato – Suore Clarisse in via Ambrogio Cantarini n. 10 in Roma

Dopo lo svolgimento del rito funebre, la salma sarà traslata presso Jenne dove sarà accolta per la benedizione alla Chiesa Madonna delle Grazie e successivamente tumulata presso il Cimitero di Jenne.

Jenne, 11 novembre 2023

Il Sindaco Giorgio Pacchiarotti, l’amministrazione comunale tutta esprimono profonda vicinanza al fratello Mario ed Angela, ed alla famiglia tutta  per la triste scomparsa della cara Marcellina.

Risveglio a Fondi di Jenne in un giorno di novembre

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Jenne – Il buongiorno arriva da 1400metri di quota, tra prati di pascolo e boschi di faggio: è la suggestiva atmosfera dell’altopiano carsico Fondi di Jenne si tinge di un fascino a dir poco entusiasmante.

La denominazione di questa magica località  trae origine dal vernacolo Funni” ossia i “fondi” e quindi i terreni. Un tempo  infatti , l’altopiano era un insieme di appezzamenti di terra coltivata divisa in lotti e affidata alle famiglie che ne facevano richiesta. Rimane ancora nella toponomastica la contrada che viene denominata gli “orti di Scafone”.
La Piana di Fondi situata nel Comune di Jenne racchiude un insieme di valori ambientali e naturalistici,  è un grande raccoglitore di acqua e di neve per la ricarica delle falde acquifere del fiume Aniene, è un importante strumento didattico per lo studio del carsismo, fenomeno geologico  predominante;
L’altopiano, è localizzato  a quota di 1400 m. s.l.m.  , è delimitato da faggete da alto fusto; in   primavera i prati sono tappezzati da ricche fioriture di orchidee multicolori,  genziane, narcisi, gigli rossi, crocus, rose canine e di “non-ti- scordar- di –me”. Dal punto di vista faunistico sono presenti rarità quali la Poiana, uccello rapace che nidifica nei boschi circostanti, il Falco Pellegrino, la Ghiandaia, e il Picchio. L’Ente Parco sta sviluppando programmi di reintroduzione del Cervo.
Durante l’estate è stata raggiunta da un numero sempre crescente di visitatori.
Ph: assuntacoriddi

4 novembre a Jenne, il sindaco: “valori di pace siano la forza nelle istituzioni”

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JENNE – In un clima di grande compostezza si è svolta questa mattina a Jenne la celebrazione del 4 Novembre: festa dell’Unità nazionale e delle forze armate. Il corteo si è disposto nel piazzale antistante la sede municipale, giugendo al Monumento ai Caduti presso i giardini pubblici di Piazza Vittorio Emanuele. La deposizione è stata preceduta dalla  celebrazione liturgica presso la Chiesa di Sant’Andrea Aspostolo in Jenne alla quale hanno partecipato tantissimi fedeli.   Il parroco don Pietro ha poi  impartito la benedizione alla corona deposta dal sindaco Giorgio Pacchiarotti.

Il primo cittadino nel suo intervento ha richiamato l’importanza dei valori istituzionali, con appello all’unità e con un chiaro richiamo alla pace, che deve essere la forza nelle istituzioni. Ha parimenti ringraziato ed evidenziato il delicato ruolo delle forze dell’ordine, che costituiscono una garanzia di sicurezza e legalità per tutti i cittadini. “L’unità nazionale, tra i popoli del mondo, è l’unica condizione per affermare la pace, oggi quantomai necessaria”. All’evento hanno presenziato, forze dell’Ordine, associazioni combattentistiche e d’arma, con menzione particolare per l’Associazione Nazionale Carabinieri di Tivoli che ha presenziato con il vessillo di guerra, ed il labaro.  La Banda Filiberto Massimi di Jenne, ed un numeroso pubblico intervenuto.

Il vice sindaco Cristiano Lauri ha pronunciato i nomi dei caduti jennesi tra l’emozione generale. A seguire un pranzo offerto dall’amministrazione comunale di Jenne ai militari jennesi in forza ed in congedo.

 

 

 

 

 

 

 

Jenne festeggia l’unità nazionale e le Forze Armate

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Jenne – Grande attesa per Sabato 4 novembre 2023: appuntamento per la celebrazione dell’unità nazionale e festa delle forze armate. Alle ore 10.50 raduno presso il piazzale antistante il comune

Ore 11.00: Celebrazione della S. Messa solenne presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo

a seguire : Deposizione della Corona di alloro presso il Monumento ai Caduti di Jenne con l’allocuzione ufficiale di rito del Sindaco Giorgio PACCHIAROTTI

 

Saranno presenti anche i militari jennesi sia attualmente in servizio che in congedo, ai quali , al termine della cerimonia, sarà offerto il pranzo dall’Amministrazione comunale

 

-L’accompagnamento musicale è curato dalla Banda F. Massimi di Jenne-

Il sindaco e l’amministrazione comunale invita tutti a partecipare.

Di seguito la locandina evento

Jenne ricorda i suoi defunti

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JENNE – La Commemorazione dei defunti ha origine intorno all’anno 1000. La sua istituzione viene collegata all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny, e fissata intorno al 998 dopo Cristo. Fu proprio in quell’anno infatti che si stabilì che le campane dell’Abbazia fossero fatte suonare il giorno successivo al primo novembre, per celebrare i defunti.

In questo giorno, forse più triste di altri, il ricordo va a tutti i defunti jennesi di ogni dove.

Oggi, 2 novembre 2023,  alle ore 11.00 prevista la celebrazione liturgica presso il Cimitero, un momento di preghiera in cui tutti siamo raccolti nel ricordo e nella preghiera.

R.I.P.

Un ringraziamento da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale per Maria Flamini che come ogni anno dona gli addobbi floreali per il nostro cimitero e che vengono posti a dimora con l’aiuto di Rita Lauri e Giuseppe Proietti. 

 

Jenne nella storia!

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La storia di Jenne, borgo situato a 834 m. sul livello del mare,  è affascinante e legata a pieno titolo nel contesto del suggestivo territorio su cui domina ad aprire la Valle dell’Aniene. Nei primi anni del novecento, Antonio Fogazzaro in visita ai Monasteri di Subiaco, alla ricerca di luoghi dove cogliere l’ispirazione per la stesura del Santo, chiese di vedere il paese più lontano della regione. Gli venne indicato Jenne. in prossimità della confluenza dell’Aniene con il Simbrivio. Il Fogazzaro, come ebbe a scrivere all’amico allarati-Scotti, il 19 giugno 1903, raggiunse nello stesso giorno, “a piedi”, Jenne con “una passeggiata di cinque buone ore, fra l’andata e il ritorno, per la selvaggia valle dell’Aniene. Paese semplice e che gentilezza di sangue!” furono le prime sensazioni colte dallo scrittore vicentino. Nel romanzo, Jenne viene poi descritta “fra i dorsi pendenti alla conca romita”, “incoronata la di fronte dalla povera greggia di casupole che il campanile governa”. Il paese, nelle descrizioni dello scrittore, si anima e colorisce in tutta la varietà dei suoi abitanti: l’oste, l’ostessa, l’arciprete, il medico, la chiesa, il forno, la piazza alla quale si accede “dal dedaluccio di vicoletti dov’è l’osteria”. Spiccano le donne forestiere provenienti da Trevi, Filettino, Vallepietra che si distinguono le une dalle altre “dai busti, dai guarnelli, dalle calzature”.

Il territorio è caratterizzato da balze rocciose, da innumerevoli grotte una delle quali, la più famosa, “l’Infernigliu”, ha dato luogo per la sua singolare e misteriosa bellezza a numerose leggende in merito all’origine del paese. Dalle casette, dagli stazi, dalle caverne si diparte una regnatela di tratturi: alcuni s’inerpicano fino ai pascoli montani, altri ridiscendono le coste sassose fino alla gola dell’Aniene seguendone poi il corso serpeggiante. Questi itinerari rappresentano le vie di pascolo percorse da millenni dalla popolazione. L’unico reperto archeologico,attestante l’utilizzazione del territorio, è rappresentato da una spada di bronzo, del XIII sec. a.C., rinvenuta sulle pendici del Monte S. Antonio. La spada a lingua da presa tipo Montegiorgio costituiva probabilmente un corredo funerario, e circostanze del ritrovamento sono tuttavia ignote.

Prima di giungere al paese di Jenne, percorrendo l’odierna Via Provinciale da Subiaco, si riscontrano al margine sinistro della strada, lungo il terrapieno, frammenti di laterizio del periodo romano. Un antico centro abitato sorgeva sul Monte Porcaro e sarebbe quantomeno opportuno un accurato scavo archeologico per la conoscenza della zona. S. Gregorio Magno, nel II libro dei Dialoghi, ricorda la visione avuta da un sacerdote di far visita, il giorno di Pasqua, a S. Benedetto nello Speco di Subiaco per recargli cibo. La chiesa, ai quale apparteneva questo sacerdote, viene individuata dalle cronache per quella di Monte Porcaro, l’antico centro di Jenne. Una chiesa esistente nella zona. prima delle istituzioni benedettine, indica un antico insediamento. Jenne viene nominata, la prima volta, nel diploma di Papa Leone IX, del 31 ottobre 1051, contenuto nel Regesto Sublacense. Con questo atto, Doc. 21, il Pontefice conferma al Monastero Sublacense. insieme ad altri beni, il Fondo di Jenne con tutti i monti, i colli ed i suoi terreni (fundis Gehenne). Nel Doc. 8, senza data, (Privilegio di Giovanni …) si nomina ugualmente il fundum genne e il montem porcario, fra i beni del Monastero.

 

Il diploma è attribuito al sec. VIII-IX. Nella lapide dell’abate Umberto del 1052-53 – Genna – risulta compresa fra i castelli dell’Abbazia. Spiritualmente Jenne dipendeva però dal Vescovo di Trevi. Questa divisione portò i Trebani in lotta con il Monastero per il possesso del castello, che occupava un’importante posizione strategica per il controllo dell’alto Aniene. Papa Niccolò II (1059-61) sottomise Trevi al Vescovo di Anagni quindi anche la sua piccola diocesi, costituita da Vallepietra, Filettino, Collealto e Jenne, seguì la stessa sorte. Intorno all’anno 1079 Ildemondo usurpò Jenne ma l’abate Giovanni V, il Gloriosissimus abbas – assediò il castello ed Ildemondo dovette arrendersi. L’abate edificò la rocca e la fortificò. Ildemondo, di sorpresa, riuscì a rientrarvi ma fu nuovamente espulso dal paese. Per impadronirsi del castello chiese quindi aiuto al conte di Capua. Giordano, che gli inviò milizie longobarde e normanne e con queste assali nuovamente Jenne. L’abate Giovanni riuscì ugualmente a metterle in fuga e per premunirsi da nuovi assalti costruì, nel 1082, un castello sul Monte Porcaro. Nel 1113 lo stesso abate Giovanni concesse Jenne in feudo al Vescovo di Alatri, Crescenzio, suo congiunto.

A Giovanni V succede Pietro IV (1123- 1145), fratello di Ildemondo membro della famiglia feudale contro la quale il potente abate ebbe a lottare duramente. La situazione feudale viene così a modificarsi ripetutamente. Solo nel 1176 si giunge ad una sistemazione definitiva; Filippo di Marano, ormai stanco e vecchio, con l’accordo stipulato il 30 giugno, approvato dal pontefice Alessandro III, diventa Filippo I di Jenne. I suoi discendenti venivano riconosciuti come i Signori di Jenne. Da questa famiglia nacque sempre a Jenne, Rinaldo, poi Alessandro IV, pontefice dal 20.X11.1254 al 25.V.1261, una delle glorie maggiori del paese.