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Jenne a Montegalda, conclusione in grande stile per il viaggio di gemellaggio

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Jenne 27 Apr – 2025  Un’esperienza intensa, all’insegna della cultura, dell’amicizia e della condivisione: si è concluso  il viaggio di gemellaggio che ha visto la delegazione di Jenne, guidata dal vicesindaco Cristiano Lauri, protagonista a Montegalda. Partiti dalla “Perla della Valle Aniene” a bordo di tre pulmini da nove posti, gli jennesi hanno intrapreso un percorso emozionante e suggestivo nel cuore del Vicentino.

Come da programma, ad accogliere calorosamente la delegazione è stato il sindaco di Montegalda Andrea Nardin, che riveste anche il prestigioso ruolo di presidente della Provincia di Vicenza. “L’accoglienza è stata in grande stile – ha dichiarato il vicesindaco Lauri – per un viaggio che ha ulteriormente rafforzato i nostri legami con Montegalda, nel segno della cultura, della convivialità e della condivisione degli ideali e degli intenti del grande scrittore Antonio Fogazzaro.”

Il programma ha visto momenti di grande valore culturale e umano: gli ospiti di Jenne sono stati accolti al Palazzo della Provincia di Vicenza  per poi visitare il centro storico di Vicenza e la splendida Villa Valmarana ai Nani, dove arte, bellezza e storia si fondono in un’atmosfera senza tempo. La prima giornata si è conclusa con una cena sociale alla baita degli Alpini di Montegalda, un momento di autentica convivialità.

Il 25 aprile, festa di San Marco Evangelista, ha segnato una giornata intensa di eventi ufficiali: saluti istituzionali, Santa Messa, visite ai tradizionali mercatini di Montegalda e al suggestivo castello cittadino. La Pro Loco locale ha accolto gli jennesi con un pranzo presso la baita degli Alpini, rinnovando i valori di ospitalità e fratellanza. Nel pomeriggio, la delegazione ha visitato il museo Fogazzaro e la “stanza dei gemellaggi”, cuore simbolico di questo patto d’amicizia. A seguire, la premiazione del concorso fotografico dedicato a Fogazzaro, in un clima di grande partecipazione emotiva, prima di concludere la giornata con una nuova cena conviviale insieme agli Alpini e alla sempre apprezzata presenza in tutte le conviviali della delegazione di amministratori montegaldesi.  Bel fuori programma con la visita a Bassano del Grappa centro per eccellenza della vita alpina.

Il viaggio si è concluso nella giornata di ieri, con una visita guidata a Padova, curata dallo storico professor Gianfranco Cenghiaro e dall’assessore Roberto Tonello. Tra le basiliche principali (S. Giustina e S. Antonio)  e le suggestive vie cittadine, gli jennesi hanno potuto vivere un’ulteriore esperienza culturale di grande intensità, prima del rientro verso Jenne.

“I gemellaggi sono esperienze sorprendenti – ha sottolineato Cristiano Lauri – sulle orme di Fogazzaro abbiamo scoperto aspetti storico-culturali di enorme valore, rinsaldando rapporti d’amicizia tra luoghi geograficamente lontani ma ora profondamente vicini. A nome dell’amministrazione comunale di Jenne, che rappresento per delega del sindaco Giorgio Pacchiarotti, ringrazio di cuore tutta la comunità di Montegalda per l’accoglienza speciale e indimenticabile, e in particolare l’amico sindaco Andrea Nardin, con il quale si è creato un legame davvero unico. Grazie di cuore a tutti.”

Un viaggio che non solo ha sancito un gemellaggio istituzionale, ma ha tessuto un vero e proprio ponte di emozioni, ricordi e amicizia destinato a durare nel tempo.

I partecipanti cittadini jennesi hanno espresso un sentito ringraziamento al sindaco Giorgio Pacchiarotti e all’amministrazione comunale per aver messo loro a disposizione il mezzo di trasporto per il viaggio. Infatti le spese dei pulmini sono state pagate dal comune di Jenne.

PHOTOGALLERY DEL VIAGGIO:

(CLICCARE SULLE SINGOLE IMMAGINI PER VISUALIZZARLE INGRANDITE) 

Jenne in visita a Montegalda: un ponte di cultura sulle orme di Fogazzaro

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JENNE –  Tre pulmini, tanta voglia di scoprire e un legame che si rinnova nel nome della cultura e dell’amicizia. La comunità di Jenne si prepara a un viaggio speciale verso Montegalda, città del Vicentino, per rafforzare un gemellaggio che affonda le sue radici nella figura del grande scrittore Antonio Fogazzaro.

È tutto pronto a Jenne per la partenza del 24 aprile, quando una delegazione del bellissimo borgo perla della valle aniene, composta da cittadini e rappresentanti istituzionali, lascerà il paese a bordo di tre pulmini da nove posti. Alla guida del gruppo il vicesindaco Cristiano Lauri, che rappresenterà ufficialmente il Comune di Jenne durante la visita a Montegalda.

Ad accogliere la delegazione sarà il sindaco Andrea Nardin, che ricopre anche il ruolo di presidente della Provincia di Vicenza. L’incontro avverrà nel cuore della città vicentina, dove è prevista una visita istituzionale al palazzo provinciale, seguita da un momento di cultura e bellezza con l’esplorazione di Villa Valmarana ai Nani, uno dei gioielli del territorio.

Ma il programma è ricco e articolato: dopo i primi momenti di accoglienza e le visite museali, ci sarà spazio per momenti conviviali e di scambio tra le due comunità, che negli anni hanno costruito una solida amicizia nel segno della tradizione, dell’identità e, soprattutto, della cultura.

Il momento clou sarà il 25 aprile, quando la delegazione jennese parteciperà alla storica Fiera di San Marco, la festa per eccellenza di Montegalda, un’occasione unica per immergersi nei percorsi fogazzariani, alla scoperta dei luoghi che ispirarono lo scrittore e che oggi fanno da filo conduttore a questo speciale gemellaggio.

Il viaggio si concluderà il 26 aprile con una tappa finale nella splendida Padova, sempre sotto la guida attenta e calorosa dei montegaldesi, prima del rientro a Jenne.

«Con questo viaggio – spiega il vicesindaco Lauri – si rinnova ancora una volta l’azione di gemellaggio, il cui filo conduttore è la cultura e l’aggregazione sociale tra realtà diverse tra loro ma unite dal grande scrittore Fogazzaro». Parole che sottolineano la forza di un’iniziativa capace di andare oltre i confini geografici per creare un ponte tra comunità, generazioni e visioni.

Lutto per la scomparsa del Professore Gaetano Caricato, cittadino onorario di Jenne

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JENNE – Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale di Jenne  annunciano la scomparsa del Chiarissimo professore

GAETANO CARICATO

Cittadino onorario del comune di Jenne (Città Metropolitana di Roma Capitale)

avvenuta ieri in Roma all’età di anni 102

Lascia i figli Marco ed Anselmo con i familiari tutti.

I funerali avranno luogo domani Mercoledì 23 Aprile 2025 alle ore 10.30 presso la Chiesa di San Frumenzio ai Prati Fiscali in Roma.-

Jenne – 22 Aprile 2025

All’autorevole professore venne conferita la cittaadinanza onoraria del comune di Jenne con deliberazione n. 51 del 10 Agosto 2023 della giunta municipale di Jenne con la seguente motivazione:

Emerito di Fisica teorica all’Università La Sapienza di Roma, da oltre quarantanni ha considerato Jenne come la sua seconda patria. Nella comunità jennese il ruolo e la figura del Professore, ha evidenziato lustro e prestigio in relazione alla sua singolare eccellenza cattedratica. Ha rivolto più volte attenzione ed emozione a Jenne dedicando sillogi poetiche inserite nel contesto della prestigiosa Antologia virtuale della poesia italiana.

Figura poliedrica, di alto spessore morale ed istituzionale, altamente sensibile ai drammi umanitari, ebbe a caratterizzarsi per l’attivismo partigiano portato avanti in favore della sua amata Italia.
Ha sempre esercitato in questa comunità la sua vocazione pedagogica promuovendo la cultura e stimolando l’approfondimento su importanti tematiche.
Nel corso del tempo ha sempre dimostrato un crescente un forte attaccamento emozionale nei confronti del territorio, della sua storia e delle sue tradizioni. Particolare menzione, tra le sue iniziative sostenute, va rivolta al Centro Studi “Antonio Fogazzaro” da lui voluto e fondato e l’istituzione del premio letterario”.

Il primo cittadino Giorgio Pacchiarotti ebbe a conferirgli l’onoreficenza durante il premio cerimonia dedicato ad Antonio Fogazzaro.

 

Con la Messa in Coena Domini via al triduo Pasquale

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JENNE – Con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo si è aperto ufficialmente ieri a Jenne il Triduo Pasquale, il cuore dell’anno liturgico per la Chiesa cattolica. Un tempo di profonda meditazione e raccoglimento, che conduce i fedeli dalla commemorazione dell’Ultima Cena alla Passione, fino alla gioia della Risurrezione di Cristo nella notte di Pasqua. La celebrazione particolarmente sentita e curata in ogni dettaglio si è svolta presso la Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo.

Oggi, Venerdì Santo, la Chiesa si raccoglie nel silenzio e nella preghiera per ricordare il momento più drammatico della vicenda cristiana: la crocifissione e la morte di Gesù sul Calvario. È il giorno del dolore, dell’assenza e del lutto. Non si celebra l’Eucaristia, unico giorno dell’anno in cui l’altare resta spoglio, come segno del vuoto lasciato dalla morte del Signore.

In tutte le parrocchie si svolgono le tradizionali Via Crucis, momenti di meditazione sul cammino di Cristo verso la croce, e le celebrazioni della Passione del Signore, che prevedono la lettura del Vangelo secondo Giovanni, l’adorazione della Croce e le solenni preghiere universali. Anche quest’anno, numerose comunità si sono raccolte in preghiera, spesso all’aperto, per condividere questo momento di intensa spiritualità.

A Roma, Papa Francesco ha presieduto la celebrazione nella Basilica di San Pietro e guiderà questa sera la Via Crucis al Colosseo, un rito suggestivo che unisce spiritualità e memoria storica. I testi delle meditazioni di quest’anno sono dedicati alle sofferenze del mondo contemporaneo: guerre, povertà, emarginazione.

Il Venerdì Santo è un giorno che interpella anche i non credenti, invitando alla riflessione sul dolore umano, sul mistero della sofferenza innocente e sul valore del sacrificio. Mentre il silenzio avvolge le chiese, milioni di persone si fermano per un pensiero, una preghiera, una domanda.

Domani, con il Sabato Santo, la Chiesa veglierà nell’attesa, fino alla luce della Risurrezione che brillerà nella notte di Pasqua.

Le ciambelle scottolate di Jenne: un’antica dolcezza pasquale che profuma di tradizione

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JENNE –  Nel cuore dell’Appennino laziale, tra i monti e i silenzi del borgo di Jenne, rivive ogni anno una tradizione dal sapore autentico: quella delle ciambelle scottolate dolci, preparate in occasione della Pasqua. Un’usanza che si tramanda di generazione in generazione e che racconta, attraverso ingredienti semplici e gesti lenti, l’anima più profonda della cucina contadina.

Il detto popolare “è usanza fare a Pasqua” accompagna questa antica ricetta, simbolo della tradizione povera e del legame con i ritmi della terra. Le ciambelle, dalla forma essenziale ma dal gusto intenso, si caratterizzano per un processo di lavorazione unico: la doppia cottura.

La denominazione “scottolate” deriva proprio dal primo passaggio di cottura: le ciambelle, una volta formate, vengono immerse in acqua bollente fino a quando non riaffiorano in superficie. È solo dopo questa “scottatura” che vengono infornate, subendo una seconda cottura che le rende friabili all’esterno e morbide all’interno, pur in assenza di lievito.

Un dolce semplice, rustico, ma dal profumo inconfondibile, che parla di feste pasquali, di case riscaldate dai forni accesi, di mani sapienti e di memorie familiari. Le ciambelle scottolate sono più di un dolce: sono una piccola celebrazione dell’identità di un territorio e del valore della memoria condivisa.

In un’epoca di sapori standardizzati e ritmi frenetici, riscoprire preparazioni come questa è un invito a rallentare e a riscoprire la bellezza dei riti antichi, fatti di semplicità, pazienza e amore.

Domenica delle Palme: al via la Settimana Santa

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Con la Domenica delle Palme prende ufficialmente il via la Settimana Santa, il momento più intenso e solenne dell’anno liturgico cristiano. Celebrazione carica di simboli, riti e spiritualità, questa domenica non è solo la commemorazione dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, ma è anche l’anticamera del mistero pasquale che si compirà di lì a pochi giorni.

Oggi appuntamento alle ore 10.45 per la benedizione delle palme ed a seguire la celebrazione liturgica solenne officiata dal parroco don Pietro.

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme

Secondo i Vangeli, Gesù entrò a Gerusalemme cavalcando un asino — simbolo di umiltà e pace — mentre la folla lo acclamava come re e Messia, stendendo mantelli a terra e agitando rami di palma. Quel gesto, apparentemente trionfale, è però già carico di un significato profondo: Gesù non entra come un sovrano terreno, ma come il “re mite” annunciato dalle Scritture. Un re che andrà incontro alla croce.

La liturgia della Domenica delle Palme riflette questa duplice tensione: da una parte la gioia dell’accoglienza, dall’altra l’ombra imminente della Passione. È una festa che contiene già il seme del dolore e della redenzione.

✝️ Il significato spirituale

Religiosamente, questa giornata invita i fedeli a riflettere sul senso della gloria apparente contrapposta alla verità profonda della missione di Cristo. I rami di palma benedetti, portati in processione dai fedeli, non sono semplici simboli di festa: rappresentano la disponibilità a seguire Gesù anche nel cammino della sofferenza, nella via della croce.

È l’inizio della Settimana Santa, che porterà alla celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Una settimana che chiama alla conversione, al silenzio, alla preghiera, e che culminerà nella gioia della Pasqua, cuore pulsante della fede cristiana.

Tradizione e fede popolare

In molte comunità italiane la Domenica delle Palme è anche un momento di forte partecipazione popolare. Le palme e gli ulivi, spesso intrecciati artisticamente, vengono conservati nelle case come segno di pace e protezione. La processione, che apre la messa, rievoca l’evento evangelico con canti, preghiere e la benedizione dei rami, coinvolgendo fedeli di ogni età.

In cammino verso la Pasqua

La Domenica delle Palme, dunque, non è solo un ricordo liturgico, ma un invito personale e comunitario a intraprendere un cammino interiore. È il primo passo verso la comprensione profonda del mistero pasquale, un appello a lasciarsi trasformare dalla logica del dono e dell’amore che la croce rappresenta.

Con i rami in mano e lo sguardo rivolto alla croce, i cristiani si preparano ad attraversare i giorni più santi dell’anno.

L’Amministrazione comunale di Jenne augura a tutti una buona domenica delle palme!

Di seguito il programma delle celebrazioni:

Grandi novità per l’estate: Jenne si accende di rock

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JENNE – Jenne si accende di rock! L’evento in grande stile viene presentato dalla Pro Loco: il 1° agosto, sul palco di Piazza Vittorio Emanuele III, i Vivere Vasco scalderanno la serata prima dell’esplosivo show degli Heroes and Monsters, power trio di fama internazionale con Stef Burns (chitarrista di Vasco Rossi), Will Hunt (batterista degli Evanescence) e Todd Kerns (bassista e cantante di Slash e dei The Conspirators). Il 2 agosto, spazio ai Fantedica, per un viaggio tra i grandi successi dei Negrita. Due notti di musica, energia e adrenalina pura!

Si conclude a Jenne il triduo per la festa delle consorelle dello Sposalizio della Madonna

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Jenne – Ricorre oggi la festa conclusiva delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, una delle più antiche unioni laicali dell’ex Abbazia Territoriale di Subiaco, oggi diocesi di Tivoli che vede protagonista il borgo di Jenne.

L’appuntamento di oggi domenica 6 aprile 2025 è per le ore 11.00 quando si concluderà il triduo tradizionale che si è svolto in un clima di partecipazione e fede. Il Parroco don Pietro, infatti presiederà la celebrazione liturgica conclusiva in forma solenne.

La storia delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, affonda le radici nel lontano 1751, quando il 25 marzo, il padre predicatore don Pietro Roberti, di comune accordo con le prime consorelle, dettò le regole della Pia Unione. La paziente opera di sacerdoti e religiosi come don Roberti, che hanno ricevuto il prezioso carisma della predicazione, ha prodotto nei secoli, risultati spirituali di inestimabile valore che ancora oggi resistono dinanzi ai cambiamenti.

Costituita in Jenne, ha avuto la sua prima riforma con il riconoscimento canonico da parte dall’allora abate vescovo ordinario Andreotti il 27 gennaio 1985, e la seconda riforma con il vescovo di Tivoli monsignor Mauro Parmeggiani nel 2011.

Da statuto, la Pia Unione è un’associazione laicale nella quale possono essere iscritte tutte le donne residenti a Jenne che abbiano compiuto almeno i diciotto anni di età. All’inizio della fondazione, si stabilì che il numero delle consorelle dovesse essere di quaranta.

La particolarità di questa congrega è legata alla successione dei suoi membri. Infatti, alla morte di una consorella gli succede una componente della sua famiglia ivi a quella più prossima dopo il terzo grado di parentela. In mancanza di una maritata parente si scelga un’altra maritata col consenso delle consorelle, che sarà ammessa nel giorno della festa.

Le consorelle sono obbligate a far celebrare una Messa in suffragio della defunta.

Quali sono in particolare i fini di questa Pia Unione? Il miglioramento della vita cristiana delle Sorelle mediante un approfondimento della conoscenza della fede, la partecipazione ai Ss.mi Sacramenti e l’esercizio della carità fraterna; la promozione e l’incremento del culto divino prestando volentieri la propria collaborazione per la migliore riuscita delle sacre funzioni; aiutare con i suffragi le consorelle defunte. E ancora tra i fini particolari si segnalano la diffusione e la devozione alla santa Famiglia di Nazaret e in particolare alla Madonna Ss.ma perché sia di modello e di aiuto a tutte le mamme e alle giovani che si preparano al santo matrimonio; la promozione e la recita del santo Rosario, possibilmente in famiglia, e la partecipazione della famiglia stessa alla Messa domenicale; la promozione e la consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, invocando anche la protezione di san Giuseppe; la celebrazione solenne della festa del 23 gennaio, abitualmente trasferita alla IV domenica di gennaio, preparandola con un solenne triduo da celebrare all’altare di san Giuseppe. In conclusione, tutte le Sorelle debbono sentirsi impegnate a vivere in modo esemplare la vita cristiana secondo i princìpi del Vangelo e l’insegnamento della Chiesa, dando così buon esempio anche agli altri; sentire come particolare dovere la partecipazione attiva e consapevole alla Messa nelle domeniche e nelle grandi feste dell’anno liturgico e, per quanto possibile, siano animatrici della comunità parrocchiale perché viva in modo sempre più intenso il mistero della Ss.ma Eucarestia.

 

Cambio medico di base a Jenne, tutte le informazioni

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JENNE – In relazione alla collocazione in quiescenza del dott. Ignazio Antonelli, la Asl Roma 5 ha disposto il relativo bando di manifestazione interesse con procedura di rito secondo quanto previtso dalla legge, per la copertura del posto vacante di medico di struttura pubblica nei comuni di Jenne, Affile e Vallepietra.
A seguito di ciò, il dott. Andrea Corai anestesista presso l’Ospedale di Colleferro, risultato unico candidato, è stato nominato a coprire la sede vacante.
L’amministrazione comunale di Jenne rivolge pertanto un caloroso benvenuto al medico all’uopo nominato che riceverà in Jenne presso l’ambulatorio situato presso la sede municipale. Ringrazia parimenti il dott. Antonelli per l’attività professionale profusa.
A tal proposito si invitano i cittadini ad effettuare la variazione del medico di base come previsto dalle vigenti normative, sarà attivo l’ufficio itinerante Asl per la giornata di Mercoledì 2 Aprile 2025 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 sempre presso il comune di Jenne.
In alternativa si può anche procedere tramite ON LINE inviando una mail con la richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: cureprimarie.subiaco@aslroma5.it
(Jenne 30 Mar 2025)
N.B. : la foto è di repertorio

La Storia di San Giuseppe Artigiano: Il Santo del Lavoro e della Famiglia

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San Giuseppe Artigiano è una delle figure più venerate nella tradizione cristiana, simbolo di umiltà, dedizione e laboriosità. Celebrato il 19 marzo come patrono dei lavoratori e dei padri di famiglia, San Giuseppe rappresenta un modello di virtù per tutti coloro che vivono del proprio lavoro e si dedicano con amore alla propria famiglia.

Chi era San Giuseppe?

San Giuseppe era un falegname di Nazareth, sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. Nonostante nei Vangeli si parli poco di lui, viene descritto come un uomo giusto, obbediente alla volontà divina e protettore della Sacra Famiglia.

Secondo la tradizione cristiana, Giuseppe accettò con fede il compito di crescere e proteggere Gesù, garantendogli un’infanzia serena e insegnandogli il mestiere di falegname. Il suo lavoro simboleggia il valore della dignità professionale e della fatica quotidiana, rendendolo il santo patrono degli artigiani e dei lavoratori.

San Giuseppe e la Festa del 19 Marzo

La festa di San Giuseppe si celebra il 19 marzo in molte parti del mondo, soprattutto nei Paesi di tradizione cattolica. Questa data fu scelta per ricordare la sua morte, avvenuta secondo la tradizione in presenza di Gesù e Maria, rendendolo anche patrono della buona morte.

In Italia, il 19 marzo è anche la Festa del Papà, proprio in onore di San Giuseppe, modello di padre amorevole e protettivo. Le celebrazioni includono messe solenni, processioni e la preparazione di dolci tipici come le zeppole di San Giuseppe, simbolo della festa in diverse regioni.

San Giuseppe Artigiano e la Festa del Lavoro

Oltre alla celebrazione del 19 marzo, Papa Pio XII istituì nel 1955 una seconda festa in onore di San Giuseppe: San Giuseppe Lavoratore, che si celebra il 1º maggio. Questa ricorrenza venne creata per sottolineare il valore cristiano del lavoro e offrire un’alternativa religiosa alla Festa dei Lavoratori, celebrata nello stesso giorno. Con questa istituzione, la Chiesa Cattolica rafforzò il legame tra il santo e la classe operaia, riconoscendo il lavoro come mezzo di realizzazione personale e di servizio alla comunità.

San Giuseppe: Patrono e Protettore

San Giuseppe è il patrono di numerosi gruppi e categorie di persone, tra cui:

  • Padri di famiglia, per il suo ruolo di padre amorevole e protettivo.
  • Lavoratori e artigiani, per la sua dedizione al lavoro manuale.
  • La Chiesa Universale, titolo conferitogli da Papa Pio IX nel 1870.
  • Falegnami, carpentieri e operai, che vedono in lui un esempio di laboriosità e giustizia.
  • Persone in punto di morte, poiché secondo la tradizione cristiana morì assistito da Gesù e Maria.

San Giuseppe Artigiano incarna i valori della famiglia, del lavoro e della fede. La sua figura continua a essere fonte di ispirazione per milioni di fedeli in tutto il mondo, ricordando l’importanza della dedizione, dell’umiltà e della fiducia in Dio. Che sia il 19 marzo o il 1º maggio, la sua festa ci invita a riflettere sul valore del lavoro onesto e sulla bellezza di una vita vissuta al servizio degli altri.

A Jenne la ricorrenza è particolarmente sentita anche in relazione all’attivismo di fede e tradizione della Confraternita di San Giuseppe